Puntin Elio (Elio Ross)

Elio Ross (pseudonimo di Elio Puntin) è nato il 31 dicembre del 1939 a Fiumicello (Friuli Venezia Giulia -Italia). Ha cominciato a scrivere piuttosto tardi. Il romanzo LEONE E IL DIAVOLO è il suo primo libro (1994), ed è stato accolto benissimo dalla critica al massimo livello e presentato nelle maggiori città italiane. Non ha avuto il grande successo editoriale che si meritava solo perché non sostenuto da un'adeguata pubblicità, essendo stato pubblicato da un piccolo editore. Il suo valore però è testimoniato da alcuni specialisti - tra cui Ernestina Pellegrini dell'Università di Firenze - il cui parere è qui sotto riportato, preso da una rivista letteraria. E da quello di Maria G. Battilana dell'Università di Padova, che reputa "Leone e il diavolo" addirittura superiore al famoso romanzo del Nievo. Elio Ross ha pubblicato anche un lungo racconto, "Centomila miliardi di universi", un altro breve, "La ninfa del Pozzo del Principe", ed anche, su una rivista letteraria, alcune poesie. Sta attualmente lavorando a due libri, non però di narrativa; uno sui fenomeni paranormali in generale e sulle sue esperienze specifiche in tale campo; un altro su sistemi logico-matematici molto complessi inerenti le previsioni probabilistiche. Info: oile39@libero.it - BRANI E POESIE


"LEONE E IL DIAVOLO è un'opera insolita, di controcorrente letteraria. E' un romanzo SENZA TEMPO, che non può seguire i modi capricciosi e tiranni delle mode. E' un libro STRAORDINARIO, che parla di reincarnazioni, di vite dentro le vite, di amori, viaggi, avventure, di strane necropoli egizie e di crociate in Terra Santa, di scorribande sui mari e battaglie contro i barbari, di epifanie di geni delle acque, di streghe, di demoni e strane creature metamorfiche, che sono un po' macchine un po' animali, tenendo desta l'attenzione del lettore per più di trecento pagine. E' un libro che a me è piaciuto subito per la sua FORZA e tenuta LETTERARIA, per il trascinamento accattivante di una SCRITTURA veramente LIMPIDA e CLASSICA, che comunica qualcosa d'antico e insieme d'impersonale, pur svolgendosi come un ininterrotto MONOLOGO. La narrazione ha un suo ritmo incalzante, un andamento vertiginoso, di continue sorprese e colpi di scena. Una rocambolesca narrazione che rivela, oltretutto, una notevole capacità di muoversi in ambiti letterari diversi: dal ROMANZO PICARESCO al ROMANZO STORICO, dal ROMANZO d' AVVENTURE al ROMANZO FANTASTICO. L'autore ha un'incredibile capacità affabulatoria quasi naturale e si è abbandonato all'affiorare dell'immaginario ( sembra che scriva in stato di trance ). E' un libro di SOGNI, se volete. Si vedono nascere e morire amori sublimi e insieme sensualmente vivi, si assiste ad agguati, piraterie, avventure sui mari e nei boschi. SPIFERI SAPIENZIALI arrivano da ogni pagina, ma non appesantiscono mai il piano del racconto. La saggezza " vincitrice " non arriva mai dall'alto. Il lettore trova, infatti, nel percorso la COMPLICITA' dell' INCREDULITA' del protagonista stesso,vive con lui i suoi stupori e le sue angosce, le sue esaltazioni. Un libro, LEONE E IL DIAVOLO, che forse cattura l'attenzione non volendo, offrendoti abissali conoscenze dell'inconscio, svelando percezioni ultrasensibili di forze sottili che plasmano e reggono la grande scena del visibile. Chi scrive un libro di questo livello deve avere un grande patrimonio interiore, dev'essere superdotato sul piano emotivo. Non conoscevo il nome di Elio Ross, che poi risulta essere uno pseudonimo. Mi piacerebbe pensare che questo libro sia nato da una specie di INVASAMENTO, quasi a sua insaputa, come un flusso di parole impersonali. Vi sono le pagine degli AMORI, con BELLISSIME FIGURE FEMMINILI, perché il protagonista è sempre innamorato. Ci sono pagine di AFFONDO ESOTERICO. C'è poi la forte carica iconografica del brano in cui il protagonista descrive la PROPRIA MORTE. Insomma, raccomando questo testo soprattutto per la sua QUALITA' FANTASMATICA, per i suoi doppi sensi che ci parlano una lingua ormai sconosciuta, come in certe antichissime EPICHE INDIANE, che ci introducono ad esperienze ormai rare nella cultura Occidentale, e ci invitano all'ascolto di percezioni PRERAZIONALI. "