Lunedì 1 marzo, il Messaggero: Ritorno in Friuli: mercoledì a Gemona e giovedì a San Vito al Tagliamento
Mercoledì 3 marzo, il Piccolo: Decanato: soddisfazione per l'incarico a Zorzin
Mercoledì 3 marzo, il Messaggero: Pro Fiumicello, niente da fare
Giovedì 4 marzo, il Messaggero: Grado non sta ai patti
Venerdì 5 marzo, il Piccolo: Piano regolatore della Cona: assemblea nel centro visite
Domenica 7 marzo, il Piccolo: Abbattete quel mostro di cemento
Domenica 7 marzo, il Messaggero: Colpito da un ramo rimane bloccato per un'ora sull'albero
Domenica 7 marzo, il Messaggero: L'Aquileia disintegra il Fiumicello
Martedì 9 marzo, il Gazzettino: Quattro progetti per la banda Michelas
Venerdì 12 marzo, il Messaggero: Il consiglio: stop all'uso degli ogm
Sabato 13 marzo, il Piccolo: C'è fame di case: assegnata un'area per costruire villette a schiera
Domenica 14 marzo, il Piccolo: Sgommate e testacoda vicino al cimitero



Ritorno in Friuli: mercoledì a Gemona e giovedì a San Vito al Tagliamento
È un'emigrante davvero speciale, Marta Sgubin da Fiumicello, vissuta à côté del cosiddetto bel mondo, in procinto di ritornare in Friuli per presentare Cucinando per Madam - Ricette e ricordi dalla casa di Jacqueline Kennedy Onassis , edito da Campanotto. Attesa a Gemona mercoledì alle 18, ospite della Cineteca, che al quarantennale dalla morte di JFK sta dedicando una mostra di libri e di film tratti dalle proprie raccolte. Attesa il giorno successivo, per una cena promozionale all'americana, al Patriarca di San Vito al Tagliamento, e poi, venerdì, in Romagna, al Molino Rosso di Imola. Di famiglia numerosa (è sorella del pittore Ottavio, artefice dell'edizione italiana), lascia diciottenne il paese: vorrebbe fare l'attrice, trova lavoro a Venezia in casa (rango diplomatico) di Monsieur e Madame Gaussen, che segue a Parigi, a Boston, a Washington, fino all'ingresso nel cercle Kennedy-Onassis. Quel che ne resta, la famiglia di Caroline Kennedy Schossberg, è oggi la sua famiglia: madrina di uno dei suoi tre figli, Jack, la casa in Park Avenue davanti a quella di lei, una consuetudine giornaliera di fiducia e d'affetti. Anche quando - stranamente - si tratta, dopo la morte di Jacqueline (che le lascia 125.000 dollari, poi accresciuti dal vitalizio mensile disposto per testamento da John Jr.), di mettere all'asta una parte del suo lascito. Dice Marta Sgubin, vicina all'ex first lady fino all'estremo momento: "Una tolleranza stoica, una grande dignità. No, non voglio raccontarle cosa mi disse, è troppo personale. Poi, coi figli, passammo in rassegna i suoi beni. Si vendettero le cose senza alcun valore sentimentale: mobili inusati, quadri, libri. Gioielli chiusi in cassaforte da vent'anni, impossibili da portare... Dico la verità: quella scelta non mi piacque, ma - come lei dice - è molto americana . Noi italiani non lo faremmo mai". La donna che cucina sulla Fifth per Bill e Hillary Clinton, per Margot Fonteyn e Placido Domingo, per quella stessa Diana Vreeland, sacerdotessa di Hapers Bazaar e di Vogue , nonché soccorritrice di Jacqueline, al tempo delle primarie, consigliandole qualche stilista d'America al posto degli invisi (alla stampa laudante la casalinga Pat Nixon) Chanel, Dior, Givenchy -, questa donna, Marta Sgubin, nubile, poliglotta, un titolo di studio alla Sorbonne in letteratura francese, conquistato lavorando, oggi pensa a un'autobiografia: "Racconterò le mie vite: in Italia, in Francia, in America. E poi faccio da sempre volontariato: dopo l'11 settembre, per esempio, nella Croce Rossa e nella Salvation Army . No, la signora non faceva charities direttamente: lei s'impegnò per preservare gli edifici storici di New York, ma dava denaro, questo sì, e a me tutto il tempo per occuparmene. Buona questione, perché non mi sono mai sposata... Non saprei... Con un amico siamo rimasti insieme venticinque anni, poi ho detto basta. Lui a Boston, io a New York... Non sono stati i Kennedy l'impedimento, forse non ne ho mai sentito il desiderio. A tornare in Friuli proprio non penso, è stato il libro a riportarmici. Se non vivessi a New York, andrei in Francia: Sybille Gaussen, che verrà con me a Imola, l'ho vista in fasce, è come fosse mia figlia". ( b. ris. )


Decanato: soddisfazione per l'incarico a Zorzin
Viva soddisfazione negli ambienti cattolici, ma non solo, di Grado per la nomina, decisa dall'arcivescovo, a nuovo responsabile del decanato di Aquileia di monsignor Armando Zorzin, dal 1999 parroco-arciprete di Grado molto ben conosciuto ovunque per il suo impegno. Il decanato affidato a monsignor Zorzin comprende le parrocchie di Grado, Aquileia e Fiumicello. Soddisfazione anche per la nomina del gradese don Gino Pasquali a guida del decanato di Cormons. A lungo, inoltre, ha operato a Grado don Mauro Belletti, nuovo decano di Ronchi.


Pro Fiumicello, niente da fare
Il Sovodnje porta a casa 3 punti facili contro una Pro Fiumicello dimezzata dai tanti infortuni. Partono subito all'attacco gli ospiti con i padroni di casa che pensano più a difendersi per ripartire in contropiede con lanci lunghi. Il Sovodnje, però, può contare su un centrocampo molto tecnico e veloce. Il quartetto centrale composto da Germinario, Zotti, Fantini e Devinar offre numerose palle - gol per le due punte Zobec e Ferletic. Durante tutto il primo tempo il Sovodnje tira molto in porta e non riesce a trovare il meritato vantaggio per i vari miracoli di Tuniz. Nella ripresa, la Pro Fiumicello si procura le uniche due occasioni di tutta la partita su punizione con Pinatti, che manca di poco lo specchio della porta difesa da Gergolet. Il Sovodnje, però, è nettamente superiore all'undici di Lorefice e al 4' passa in vantaggio con Zobec, che sfrutta una respinta corta di Tuniz su tiro di Devinar. Al 20' ennesimo miracolo del giovane portiere prima su Zotti e poi su Feri. Il secondo gol è nell'aria e arriva al 24' con una stupenda azione solitaria di Devinar che, dopo essersi bevuto mezza difesa, batte imparabilmente Tuniz. La partita, di fatto, si chiude lì. Andrea Pavoni


Dal 1420 sono stati stipulati ben tre trattati Grado non sta ai patti
MARANO. Monta la rabbia dei maranesi contro la sentenza del Tar che conferma la proprietà delle Barancole e della Laccia a Grado. "Il diritto di pesca e di caccia e l'uso civico rimane e rimarrà dei maranesi: questo è bene che i gradesi lo sappiano se vedono noi in quella che era ed è la nostra laguna. E' ora di finirla una volta per tutte"! Emilio Driussi, pescatore-storiografo, evidenzia che dal 1420 ad oggi sono stati stipulati tre trattati, mai rispettati dall'amministrazione di Grado "che hanno sempre qualcosa da recriminare". I maranesi sostengono di non voler insegnare la morale, ma che però la parola data dovrebbe avere valore, per cui non si può ogni certo periodo chiedere la ratifica degli accordi presi. Se anche noi ci comportassimo così- dicono- dovremmo tornare ai vecchi confini non rispettando così i trattati stipulati, così dalla Commisera, Laccia e Barancole, si andrebbe a pescare al di là della Silisia, nella commune 5, tra Marano e Grado situata al di là del Natison, attuale Natissa. Considerando che Grado non ha mai rispettato gli accordi presi sarebbe opportuno proprorre al comune di Marano di tabellare i vecchi confini: vediamo poi cosa direbbero i gradesani". Emilio Driussi porta anche a conoscenza della sentenza del Magistrato del Consiglio dei X del Tribunale della Rason Vecia datata 10 ottobre 1452, Doge di Venezia Tommaso da Mocenigo, detta sentenza si trova presso l'archivio di Stato di Venezia. Dei trattati del 27 marzo 1832 e del 1o ottobre 1869, trattati tutt'ora in vigore, di cui gli estremi si possono trovare in biblioteca a Marano. "Saremmo comunque curiosi- sottolineano i maranesi- di sapere come si è convinto l'ex presidente Tondo a firmare "quel vergonoso decreto" a favore di Grado: non riusciamo a capire perchè l'abbia fatto! Fra l'altro in riferimento al tavolare austriaco, è da tenere in considerazione che un geometra di questo catasto è stato denunciato dall'amministrazione di Fiumicello per aver deliberatamente spostato i loro confini (poi ratificati). Siamo pienamente convinti che la stessa cosa possa essere successa anche qui". Francesca Artico


Piano regolatore della Cona: assemblea nel centro visite
Fa un ulteriore passo in avanti l'iter del Piano di conservazione e sviluppo della Foce dell'Isonzo inviato dalla Regione prima di Natale all'organo gestore della riserva naturale formato dai Comuni di Staranzano (capofila), San Canzian, Fiumicello e Grado. Domani alle 10 gli amministratori di questi Comuni si incontreranno al centro visite dell'Isola della Cona, per discutere delle osservazioni e opposizioni presentate da enti e cittadini che chiedono una modifica al Piano regolatore proposto dalla Regione per la fruizione delle zone adiacenti alla riserva naturale. Le osservazioni presentate sono stati una quindicina, le opposizioni tre. In gioco il destino dei casoni, la costruzione di nuovi capanni per il tempo libero e la realizzazione dei posti barca (più di cinquecento) per la nautica da diporto lungo la Quarantia. Tra coloro che hanno presentato osservazioni figurano anche il Wwf, l'Unione casoni della Quarantia, l'associazione dei cacciatori, le aziende agricole "De Dottori" e "Benati". È prevista una grande partecipazione di cittadini, amministratori e delle società direttamente coinvolte nel Piano regolatore. La Regione, nell'esame del Piano di conservazione della Foce dell'Isonzo darà anche delle risposte su otto piani progettuali che riguardano: il Caneo (a Fossalon di Grado), Fiumicello, San Canzian (zona delle Case rosse) e cinque aree a Staranzano. Due di esse comprendono le aree delle aziende agricole De Dottori e San Giusto e le altre tre (Marinette, Panciere e Punta Barene) indicate proprio a riguardo di posti barca e casoni. L'iter dell'accordo di programma tra i quattro Comuni della Riserva è cominciato nel 1997. L'anno successivo un pool di progettazione nazionale ha vinto il bando di concorso della Regione e nel 2000 vi fu la prima bozza sottoposta agli enti interessati che avanzarono delle modifiche. Ora i nodi vengono al pettine. Ciro Vitiello


Legambiente e Wwf contro il centro visite di Fossalon all'interno della Riserva dell'Isonzo "Abbattete quel mostro di cemento"
La pressante richiesta avanzata all'ente gestore e alla Regione Abbattere l'"ecomostro" in cemento armato della Riserva naturale regionale della foce dell'Isonzo in località Caneo, a Fossalon di Grado. È questa l'istanza presentata ai Comuni e alla Regione nell'ambito delle osservazioni al Piano di conservazione e sviluppo dell'area. La richiesta è stata avanzata da Wwf e Legambiente in occasione dell'incontro tenutosi ieri al centro visite della Cona tra l'ente gestore della riserva (i Comuni di Staranzano, capofila, San Canzian, Fiumicello e Grado), con associazioni e cittadini. Per i Comuni erano presenti i sindaci Nogherotto e Pizzoni e gli assessori all'Ambiente Iacuzzo e David. É intervenuto pure il direttore scientifico della Stazione biologica della Cona, Perco. La costruzione è stata contestata ancora prima che sorgesse. "Ha intaccato l'ambiente - dice Paolo Utmar di Trieste, ex guida naturalistica della Cona - e viene definita impropriamente centro visite. Bisogna, perciò, ripristinare la situazione precedente. La sua demolizione sarebbe il primo caso in Italia per una Riserva naturale". "La natura va protetta - gli ha fatto eco Samantha Saffer di Legambiente - non infrastrutturata". E dall'incontro di ieri sono emerse diverse osservazioni alla bozza del piano. Ufficialmente sono state presentate tre opposizioni e 14 osservazioni, ma sono un centinaio le modifiche richieste al documento inviato ai Comuni dalla Regione. Le opposizioni sono state presentate da diverse aziende agricole, mentre parte delle osservazioni è arrivata dai direttori delle riserve di caccia di Staranzano, Pieris, Begliano, Isola Morosini e San Canzian oltre che dalle associazioni Unione casoni della Quarantia e di Punta Barene, Wwf e Legambiente e dai gruppi consiliari di Forza Italia di Staranzano, di Rifondazione comunista di Fiumicello e di San Canzian. "Non è una bocciatura al Pcs - ha detto il sindaco di Staranzano, Nogherotto - anzi molti punti toccano la gestione faunistica e si dovrà tenerne conto". I Comuni dovranno ora esaminare la documentazione di loro competenza per il parere definitivo d ainviare alla Regione.Ciro Vitiello


Colpito da un ramo rimane bloccato per un'ora sull'albero
Insolito infortunio ieri mattina in via Matteotti a Fiumicello. Orlando Dreas, 51 anni, poco dopo le 8.50 si era arrampicato su un grande pino marittimo che doveva potare. All'improvviso, però, un ramo si è spezzato e, cadendo, ha colpito l'uomo al ginocchio e alla gamba sinistra.Dreas, a causa del colpo, è scivolato, rimanendo quindi bloccato all'altezza di tre metri, tra due rami. Una posizione non certo comoda dove è rimasto fino all'arrivo di una squadra di vigili del fuoco da Cervignano, allertati da un amico che aveva assistito all'insolito infortunio.Orlando Dreas è stato legato e posto in sicurezza fino all'arrivo però di un secondo mezzo più idoneo, ovvero un'autoscala dei vigili di Udine. L'insolita operazione di salvataggio si è conclusa solo alle 10.30 quando lo sfortunato giardiniere è stato affidato alle cure di un'ambulanza del 118, intervenuta in via Matteotti assieme ai carabinieri di Aquileia. La brutta avventura si è conclusa con una ferita alla gamba sinistra per la quale Dreas è stato medicato all'ospedale di Palmanova.


L'Aquileia disintegra il Fiumicello
Otto reti in un derby che non ha avuto praticamente storiaLa ProFiumicello perde con un passivo di 8 reti il derby casalingo con l'Aquileia. Difesa che fa acqua da tutte le parti, centrocampo che non aiuta in nessun modo le punte e quindi attacco completamente sterile, queste le cause essenziali di una tale sconfitta. Bastano 20 minuti alla formazione ospite per chiudere la pratica: al 10' sui sviluppi di una punizione segna Pinna su assist di Buiat. Passano 10 minuti e Tuniz atterra Buiat in area, per Copetti è rigore che Sgubin realizza. Al 30' sfiora la segnatura Dean ma il suo diagonale esce di poco; poco più tardi Buiat si fa anticipare al momento del tiro da Troian con Tuniz battuto. Il terzo gol è nell'aria e lo segna al 33' Buiat, sfruttando un grossa ingenuità di Troian. Il numero nove di Portelli è una vera spina nel fianco per i padroni di casa e infatti va vicino al gol anche al 36' e al 41' ma Tuniz si salva bene. Il poker per l'Aquileia lo realizza Pinna su cross di Dean. La ripresa è sempre nel segno della formazione ospite che, con la Pro che non riesce ad applicare al meglio la regola del fuorigioco, si trova sulle fasce delle vaste praterie. Dal 3' al 6' è un susseguirsi di occasioni per Dean, Buiat e Iacumin. Gli undici di Lorefice si procurano l'nica occasione della partita al 7' con Schiraldi su calcio di punizione. Passa solo un minuto e Dean colpisce il sette a Tuniz nettamente battuto. Si arriva quindi al 22' con Visintin che, entrato all'inizio del secondo tempo, assistito da Pinna porta a cinque le reti di vantaggio sulla Pro. Lo stesso Pinna poco più tardi sfiora il sesto gol. Da questo momento in poi, con i giocatori di casa completamente a terra, è un gioco da ragazzi per Dean al 25' e al 30' segnare il sesto e il settimo gol. Sul finire Visintin affossa completamente i ragazzi di Lorefice con l'ottava rete.


Quattro progetti per la banda "Michelas"
Nuovo direttivo per la banda "Tita Michelas". Presidente rimane Enio Lupieri, ormai da 21 anni alla guida del sodalizio. Al suo fianco, come vice, Franco Comelli. Le new entry sono Walter Comunello, Laura Pizzin (segretario) e Federico Feresin: l'età media del direttivo (12 persone) è notevolmente abbassata. Il programma in quattro punti della nuova dirigenza è ambizioso e allo stesso tempo di grande spessore e valenza culturale. Il primo è di valore inestimabile, perché ne va della continuità del sodalizio, ossia fare proseliti nelle scuole; si tratta di programmare corsi di orientamento musicale per permettere ai ragazzi dalla terza elementare, e fino alle scuole medie, di apprendere la cultura della musica e, per chi ne avesse voglia, di imparare a suonare uno strumento, grazie all'esperienza del maestro Gino Comisso: questo per dare continuità al gruppo che ha sempre bisogno di un ricambio generazionale. Il secondo punto è la partecipazione ai vari concorsi interregionali e nazionali, per un raffronto con altri gruppi bandistici italiani, con lo scopo primario di confrontarsi e migliorare. Il terzo punto è la ricerca di partners stranieri con cui misurarsi: l'intenzione è quella di orientarsi verso l'Est Europa, per poi organizzare come negli anni passati l'incontro di bande Alpe-Adria. Infine il "Michelas" sta cercando di realizzare il suo primo cd. Quest'anno sono previste una quarantina di uscite della banda, tra nazionali e internazionali, con due novità: il 4 aprile ci sarà la 24. Rassegna di bande, con la partecipazione di una banda veneta e di una austriaca; la manifestazione Estate in piazza, a fine agosto, dove i suonatori fiumicellesi si cimenteranno a fianco di una banda di Sassuolo. Livio Nonis


Il consiglio: stop all'uso degli ogm
FIUMICELLO. "Comune deogiemmeizzato": è una proposta avanzata in aula martedì sera nel corso della seduta del consiglio comunale di Fiumicello. Durante la discussione, all'ordine del giorno, sugli organismi geneticamente modificati, è stato presentato ai consiglieri delle diverse forze politiche un documento con il quale l'intero consiglio comunale si oppone all'uso indiscriminato di coltivazioni che usino ogm. La proposta, quindi, riguarda la possibilità di segnalare che il territorio comunale di Fiumicello è contrario all'uso di determinate colture modificate in laboratorio. Il capoluogo è ancora una realtà prevalentemente agricola, conosciuta in modo particolare per l'estesa coltivazione della pesca. Il problema, quindi, è molto sentito sia dagli amministratori sia dai cittadini, e il documento, che ha lasciato numerose riserve riguardo il contenuto scientifico, è stato approvato. Il consiglio comunale, inoltre, ha approvato all'unanimità il progetto che prevede una nuova zona residenziale nel territorio. Secondo il nuovo piano regolatore d'iniziativa privata, quindi, l'area adiacente via della Chiesa sarà utilizzata per la costruzione di nuove abitazioni. Il progetto presentato dal committente, prevede che lo spazio di oltre quattordicimila metri quadri potrà ospitare un consistente numero di villette a schiera. Un tipo di soluzione che, dalle stime fatte dai progettisti, sarebbe tra quelle richieste maggiormente. Il progetto, che non è ancora definitivo, ma solo una previsione, si occuperà anche di creare una rete stradale compatibile con le vie presenti in quella zona. Anche la rete fognaria che sarà realizzata prevede fin da ora gli allacciamenti acquedottistici e una ripartizione della rete che divida le acque bianche dalle acque nere. Saranno, inoltre, allargati i marciapiedi e predisposti nuovi parcheggi sia per automobili sia per scuolabus. La crescita della popolazione registrata in questi ultimi anni, quindi, pare accompagnarsi ad un'espansione anche dell'edilizia e il numero crescente di concessioni edilizie rilasciate dall'amministrazione comunale sembrerebbe dare un'ulteriore conferma a questo dato. Norman Rusin


C'è fame di case: assegnata un'area per costruire villette a schiera
Fiumicello si dichiara "Comune deogiemmeizzato". Lo ha deciso il Consiglio comunale che ha discusso sul problema dell'uso indiscriminato in agricoltura degli organismi geneticamente modificati. La proposta, quindi, riguarda la possibilità di segnalare che il territorio comunale di Fiumicello è contrario all'uso di determinate colture modificate in laboratorio. Il capoluogo è ancora una realtà prevalentemente agricola, conosciuta in modo particolare per l'estesa coltivazione della pesca per cui il problema è molto sentito.Il Consiglio comunale, inoltre, ha approvato all'unanimità il progetto che prevede una nuova zona residenziale nel territorio. Secondo il nuovo piano regolatore d'iniziativa privata, quindi, l'area adiacente via della Chiesa sarà utilizzata per la costruzione di nuove abitazioni. Il progetto presentato dal committente prevede che lo spazio di oltre 400 mila metri quadri potrà ospitare un consistente numero di villette a schiera. Un tipo di soluzione che, dalle stime fatte dai progettisti, sarebbe tra quelle richieste maggiormente. Il progetto, che non è ancora definitivo, ma solo una previsione, si occuperà anche di creare una rete stradale compatibile con le vie presenti in quella zona. Anche la rete fognaria che sarà realizzata prevede fin da ora gli allacciamenti acquedottistici e una ripartizione della rete che divida le acque bianche dalle acque nere. Saranno, inoltre, allargati i marciapiedi e predisposti nuovi parcheggi sia per automobili sia per scuolabus. La crescita della popolazione registrata in questi ultimi anni, quindi, pare accompagnarsi a un'espansione anche dell'edilizia e il numero crescente di concessioni edilizie rilasciate dal Comune sembrerebbe dare un'ulteriore conferma a questo dato.Norman Rusin


Costerà cara a un gruppo di ragazzi la denuncia partita dal Comune per una serie di bravate notturne con le auto
Sgommate e testacoda vicino al cimitero

Parcheggio del cimitero o pista da rally? Evidente la risposta che si son dati i ragazzi che alcune sere fa sono stati sorpresi a compiere acrobazie automobilistiche nel piazzale del cimitero di Fiumicello. Gli incauti piloti in erba, però, non si aspettavano di essere colti sul fatto e identificati. E così la bravata potrebbe costare loro salata avend arrecato un danno di circa 5.000 ero al Comune. Il piazzale di via XXV Aprile, infatti, era stato rimesso a nuovo da meno di un mese e il Comune ha dovuto provvedere a ripristinare il fondo rovinato da queste manovre spericolate. Erano circa le 4 del mattino domenica scorsa, quando un agente della Italpol stava compiendo il consueto giro di controllo nella zona di Fiumicello. Mentre passava sulla strada provinciale, ha notato un'automobile che compiva manovre azzardate sullo spiazzo di fronte al cimitero comunale. A quell'ora l'area è praticamente libera da impedimenti e il fondo, costituito da ghiaia e terra, offre le condizioni ideali per provare il brivido di tirare il freno a mano poco prima di arrivare alla fila dei cipressi. I ragazzi, che probabilmente stavano rientrando a casa dopo una serata in uno dei locali della zona, non si aspettavano di certo l'arrivo di una guardia notturna, e hanno tentato di allontanarsi in velocità per non essere identificati. Ma la fuga è durato molto poco. Non lontano dal luogo del misfatto, infatti, sono stati raggiunti e riconosciuti. L'agente, poi, ha provveduto a segnalare il fatto e l'Amministrazione comunale di Fiumicello si è costituita parte civile contro di essi. Ora i carabinieri della stazione di Aquileia provvederanno alle indagini per accertare le eventuali responsabilità. Per il momento, in ogni caso, i militari tengono uno stretto riserbo sull'identità dei ragazzi.Il sindaco di Fiumicello, Paolo Dean ha espresso profondo rammarico per quanto accaduto. "È la terza volta - spiega - che qualcuno pensa di andare a deturpare quella zona. E ogni volta l'Amministrazione comunale ha speso delle cifre considerevoli per rimettere tutto a posto. Senza contare il disagio per i cittadini che dovevano recarsi nel luogo di culto. In poco più di un anno sono stati spesi circa 15 mila euro in lavori di sistemazione. Ora sono stati presi i responsabili di quest'ultima volta, ma vedremo se le indagini accerteranno delle responsabilità delle stesse persone anche per i danni passati". Nei mesi scorsi, in seguito alle segnalazioni del Comune, il controllo è stato intensificato con il coinvolgimento dei servizi di vigilanza notturna, dei vigili urbani e dei carabinieri.Norman Rusin