Venerdì 20 febbraio, il Gazzettino: Giallo del 'pr', garage sequestrato
Venerdì 20 febbraio, il Gazzettino: Fiumicello e il 'foglio' della ...
Venerdì 20 febbraio, il Piccolo: Foti nascose l'auto del delitto nel garage di casa
Sabato 21 febbraio, il Piccolo: Spunta una scarpa. Ed è 'giallo'
Domenica 22 febbraio, il Piccolo: Un 'giallo' lungo tre mesi sulle tracce della verità Due sospettati già in cella
Domenica 22 febbraio, il Piccolo: Ritrovato a Sagrado il cadavere di Grubissa
Domenica 22 febbraio, il Messaggero: Mix di armi e droga
Domenica 22 febbraio, il Messaggero: Trovato il corpo del pr ucciso da un proiettile
Lunedì 23 febbraio, il Piccolo: Globalizzazione e fede: dibattito con Di Piazza
Lunedì 23 febbraio, il Messaggero: Fiumicello, controlli dei carabinieri al pub
Martedì 24 febbraio, il Messaggero: L'astrazione di Zorzenon
Martedì 24 febbraio, il Messaggero: Critiche anonime sul sito Internet
Martedì 24 febbraio, il Piccolo: Elezioni, volano 'coltellate'. Ma on-line
Mercoledì 25 febbraio, il Gazzettino: Bancarotta nell'azienda mai gestita
Giovedì 26 febbraio, il Piccolo: Posta-lumaca: disservizio in tutta la Bassa
Giovedì 26 febbraio, il Messaggero: Le Poste: 'Disagi che rientrano nelle emergenze stagionali'



Nei prossimi giorni il locale sarà ispezionato dai carabinieri del Ris di Parma Giallo del "pr", garage sequestrato
Si ritiene che in una rimessa di via Blaserna sia stata nascosta l'auto del presunto omicida Le indagini sulla scomparsa del "pierre" monfalconese Paolo Grubissa, 43 anni, di cui non si hanno notizie dal 24 novembre, hanno portato i carabinieri di Gorizia fino a Fiumicello, dove è stato sequestrato un garage. Si trova in via Blaserna 32, dove aveva affittato un appartamento Antonino Foti, 44 anni, calabrese, in carcere con l'accusa di aver favorito il suo datore di lavoro, Salvatore Allia, sospettato di aver ucciso Grubissa. Gli investigatori ritengono che in quel garage, dal 24 novembre al 1. dicembre scorsi, sia stata nascosta la Mercedes di Allia e che qualcuno abbia tentato di lavarla per eliminare delle tracce di sangue. La vettura, dopo essere stata portata in un autolavaggio, il 1. dicembre sarebbe stata portata in una carrozzeria. Nel garage di Fiumicello, che nei prossimi giorni sarà ispezionato dagli specialisti del Ris di Parma, i carabinieri avrebbe trovato degli elementi giudicati "interessanti" e che ora saranno sottoposti ad analisi. Gli investigatori, coordinati dal pm Annunziata Puglia della Procura di Gorizia, ritengono di aver fatto un passo avanti. Un grosso contributo sarebbe arrivato da una serie di testimonianze raccolte recentemente e che avrebbero delineato con molta chiarezza gli ultimi giorni di Grubissa e le circostanze della sua morte. Vi è stata anche la lunghissima escussione di una ragazza di Sagrado che ha frequentato negli ultimi due mesi Antonino Foti. Decisivo, per la risoluzione del giallo, potrebbe essere l'analisi del contenuto dei tre fusti sequestrati il 2 febbraio scorso alla Safar, l'azienda di Allia: uno contiene rifiuti, l'altro un blocco di cemento e l'altro ancora della sabbia mista a residui di vernici. Il sospetto è che possano contenere l'arma del delitto o, addirittura, i resti del "pierre" scomparso. C.A.


Fiumicello e il "foglio" della minoranza
Nel leggere il foglio del gruppo di minoranza consiliare "Fiumicello per tutti", ci permettiamo di esprimere alcune riflessioni sia nel metodo che nel contenuto del testo "informativo". Prima di tutto il metodo. Infatti riteniamo che l'informazione ai cittadini, se è finalizzata a far conoscere l'attività di un Consiglio comunale, debba essere completa. Ciò non appare invece se, andando a leggere i verbali delle sedute consiliari che sono affissi all'albo comunale a servizio di tutti i cittadini, facciamo i dovuti confronti. Pare invece evidente che si tratti di tutt'altra cosa. Allora ci chiediamo se sia veramente un foglio "informativo" oppure un foglio "disinformativo"? Entrando nel contenuto, riteniamo in primo luogo offensivo che si diano patenti agli altri (riferimento al capogruppo di "Novità e Dialogo", reo di essere molte volte d'accordo con l'operato della maggioranza che amministra questa comunità). A nostro avviso il ruolo di minoranza consiliare è quello di proporre attività a favore dei cittadini con l'obiettivo di stimolare la maggioranza ad assumere i provvedimenti conseguenti. Cosa che in questi anni non abbiamo mai colto da parte del gruppo consiliare "Fiumicello per tutti". E' sicuramente politicamente legittimo, ma non vediamo l'utilità per la comunità fiumicellese. Pare inoltre strano l'atteggiamento del gruppo di minoranza, quando si ostina a contestare gli interventi edificatori in corso a Fiumicello. Oggi sono contro gli interventi edificatori dei privati? Ma non è stato il sindaco Olivo ad approvare il Nuovo Piano Regolatore Comunale nel 1997? Oggi forse si pagano le conseguenze di scelte pianificatorie effettuate a quel tempo. Ci chiediamo infine cosa abbia prodotto in questi cinque anni in termini costruttivi a favore della comunità fiumicellese questo gruppo di minoranza. Non sarà mica un ordine del giorno contro gli agricoltori di Fiumicello che rovinano la salute con Ogm? Ci pare di ritornare al Comune "denuclearizzato". Forse era meglio che questi consiglieri comunali si impegnassero in qualcosa di più concreto. Dobbiamo notare con sollievo che il sindaco Dean e i suoi collaboratori non perdono il proprio prezioso tempo con queste questioni e lo utilizzano per realizzare opere pubbliche ed attività sociali importanti per i fiumicellesi. L'augurio è che continuino così! Sergio Giovannini


Secondo gli inquirenti tentò anche di far sparire le tracce di sangue, ma invano Foti nascose l'auto del delitto nel garage di casa
MONFALCONE L'automobile sulla quale sarebbe stato ucciso Paolo "Marte" Grubissa, e servita poi per trasportare il cadavere in una località tuttora sconosciuta, è rimasta nascosta per una settimana nel garage dell'abitazione di Fiumicello occupata da Antonino Foti, il trentanovenne detenuto a Gorizia dal 13 gennaio. Foti è finito in carcere per il reato di favoreggiamento nei confronti di Salvatore Allia, il trentacinquenne capo del personale della Safar di Monfalcone di cui pure era dipendente, arrestato il primo dicembre con l'accusa di aver ucciso "Marte". A questo primo reato di favoreggiamento, per Foti se ne è poi aggiunto un altro, in concorso con Allia: quello di occultamento di cadavere. Il garage di Foti si trova in un piccolo condominio di via Blaserna 32 a Fiumicello. Nei giorni scorsi i carabinieri, su ordine del magistrato inquirente, il sostituto procuratore di Gorizia Annunziata Puglia, hanno apposto i sigilli: sequestro probatorio. Gli inquirenti sono convinti che Foti abbia portato la "Mercedes" della Safar in uso ad Allia nel suo garage e che lì abbia anche cercato di far sparire le abbondanti tracce di sangue presenti nell'abitacolo e nel bagagliaio. Un'operazione non riuscita, tant'è che la vettura, qualche giorno dopo l'omicidio - che è stato fatto risalire al 24 novembre, giorno della scomparsa di Grubissa - venne poi portata in un autolavaggio. Il garage di Fiumicello sarà oggetto di ispezione da parte dei carabinieri del Ris di Parma alla ricerca di eventuali tracce di sangue. Nel caso di esito positivo si procederà alla tipizzazione del Dna e alla successiva comparazione con quello di Grubissa ricavabile dai suoi effetti personali. Al sequestro del garage i carabinieri sono giunti in base a diverse testimonianze. É stata sentita un'ottantina di persone, molti condomini di via Blaserna, ma anche la giovane che per un paio di mesi, alla fine dello scorso anno, frequentò Foti. Si tratta di una barista ventitreenne di Sagrado. Il difensore di Antonino Foti, l'avvocato Massimo Bruno, sottolinea il carattere probatorio del sequestro dell'autorimessa. Insomma, i sospetti di carabinieri e pubblico ministero sono, a parere del legale, ancora tutti concretamente da provare. Al di là delle testimonianze raccolte dagli inquirenti. Eppure, per investigatori e pm, Foti non sarebbe soltanto l'"autista" che guidò l'Audi A2 da Monfalcone al parcheggio dell'aeroporto veneziano di Tessera, ma anche colui il quale avrebbe occultato e cercato di ripulire la Mercedes sporca di sangue. E per lui la posizione processuale si complicherebbe, e non di poco. Agli inquirenti dichiarò che fu Grubissa a pregarlo di portargli l'Audi nell'autopark dello scalo veneziano. Gli inquirenti, invece, ritengono che a ordinarglielo, così come per la "Mercedes", fu Salvatore Allia. Se la presenza dell'auto nel garage di via Blaserna dovesse essere provata ecco allora che le dichiarazioni rese in merito al trasporto dell'Audi di Grubissa perderebbero credibilità. Ma le indagini segnano anche un'altra novità. Il pm Puglia, accogliendo una specifica istanza dei difensori di Allia e di Foti, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di procedere con incidente probatorio, strumento processuale che consente di eseguire perizie tecnico-scientifiche da parte di esperti nominati dall'accusa, ma anche della difesa (ed eventualmente anche dalle parti lese costituitesi parte civile) sui reperti acquisiti nel corso delle indagini. Domenico Diaco


Forse era di "Marte". Sospetti sui resti di un falò nel garage di Foti Spunta una scarpa. Ed è "giallo"
Giovedì i carabinieri si sono presentati da Eva Pertosi e pare le abbiano sequestrato alcune lettere che Salvatore Allia le aveva fatto arrivare clandestinamente direttamente dal carcere. La perquisizione dei militi e il sequestro sono stati compiuti tanto alla Safar, quanto nell'abitazione di via San Polo dove c'è casa Allia-Pertosi. Come sono arrivate queste lettere alla Pertosi, avendo Allia l'assoluto divieto di comunicare con l'esterno? Pare siano state sistemate dallo stesso siciliano in un pacco di indumenti che la sua convivente nei primi giorni di questa settimana è andata a ritirare nel carcere veneto. Se lo scopo di Allia era quello di comunicare qualcosa, ci è in effetti riuscito: per quanto presto si siano accorti della cosa, gli investigatori sono arrivati alle lettere almeno con un giorno di ritardo, quando chi doveva leggere l'aveva ormai fatto. Un'iniziativa che ha infastidito non poco Annunziata Puglia, il magistrato titolare dell'inchiesta sull'omicidio di Grubissa, del quale Allia è accusato. E ieri, nel corso dell'interrogatorio nel carcere di Padova, glielo ha fatto notare. Adesso, superato con un nulla di fatto l'appuntamento di ieri, l'attenzione si sposta sull'incidente probatorio richiesto dal sostituto procuratore goriziano, che il Gip dovrà nei prossimi giorni decidere se ammettere o meno. Con l'atto depositato martedì scorso la Puglia chiede un gran numero di perizie su tutti gli elementi acquisiti nel corso delle indagini, focalizzando la sua ricerca soprattutto su due elementi: tracce di polvere da sparo che possano provare l'uccisione di Grubissa con un'arma da fuoco (si continua a cercare una pistola) e tracce di sostanze organiche di Grubissa non solo nella Mercedes di Allia e nella sua Audi A2, ma anche su tutti gli altri reperti sequestrati: sugli indumenti trovati a casa di Allia la sera del suo arresto; su quelli appartenenti ad Antonino Foti, prelevati nei giorni scorsi nella sua abitazione di Fiumicello; nei due blocchi di cemento nascosti dentro due fusti metallici (nei quali si cercherebbero espressamente resti umani) sequestrati alla Safar nelle scorse settimane; e anche nel garage di via Blaserna a Fiumicello, sotto casa di Foti, dove la Mercdes di Allia sarebbe stata nascosta dal 24 novembre all'1 dicembre scorsi e dove si sarebbe provveduto a un primo tentativo di fare sparire le tracce del delitto. Nel locale in questione, in particolare, l'interesse degli investigatori è stato attratto da alcuni resti di materiale bruciato: si vuole capire se in questi ci siano tracce del Dna di Grubissa. Ma c'è un elemento nuovo, fino a qualche giorno fa sconosciuto: una scarpa da ginnastica trovata a Ronchi dei Legionari circa un mese fa e che gli inquirenti hanno il sospetto possa essere appartenuta a Paolo "Marte". Dov'è stata trovata esattamente? E come? Come mai solo una e non l'intero paio? Domande alle quali gli inquirenti ovviamente non rispondono. L'unica cosa che fanno trapelare è la grande prudenza circa lo sviluppo delle indagini. Continuano ad andare con i piedi di piombo, non indugiano ad alcun ottimismo. Certo è che però negli ultimi tempi le indagini hanno iniziato a muoversi con una certa velocità. Matteo Contessa


Indagini complesse con diramazioni mafiose
Un "giallo" lungo tre mesi sulle tracce della verità Due sospettati già in cella
LA RICOSTRUZIONE

n 24 novembre 2003. Paolo "Marte" Grubissa, "pierre" monfalconese di 43 anni, scompare dalla sua casa di via Valentinis. Con lui sparisce anche la sua auto.n 27 novembre. L'ex compagna di Grubissa, Elisabetta, ne denuncia la scomparsa ai carabinieri.n 1 dicembre. Perquisita l'abitazione di Salvatore Allia, 35 anni, per cui Grubissa lavora alla Safar di via Bagni. L'uomo viene arrestato con l'accusa di omicidio. Movente: la gelosia per una presunta relazione tra la sua compagna Eva Pertosi e "Marte". Sulla sua Mercedes trovate tracce di sangue giudicate dai carabinieri del Ris compatibili con Grubissa.n 3 dicembre. Battuta dei carabinieri alla Safar alla ricerca del corpo del "pierre" scomparso. Ma viene trovato solo un brandello bruciato di una giacca appartenuta a Grubissa.n 4 dicembre. Il Gip goriziano Comez convalida l'arresto di Allia.n 19 dicembre. L'Audi di Grubissa viene trovata nel parcheggio coperto dell'aeroporto di Tessera a Venezia. A portarla è stato nel pomeriggio del 24 novembre, Antonino Foti, braccio destro di Allia alla Safar. Lo hanno ripreso le telecamere.n 23 dicembre. Nuovo ordine di arresto per Allia dalla procura di Udine, in relazione all'attentato del 2000 ai danni del commerciante Andrea Pinzan per il quale il catanese era stato a suo tempo scagionato.n 24 dicembre. Respinta dal Tribunale del riesame l'istanza di scarcerazione per Salvatore Allia.n 30 dicembre. Allia interrogato a Trieste dal pm antimafia Tito che indaga su un traffico di armi, droga e denaro sporco. È il terzo filone d'indagini che riguarda l'imprenditore siciliano.n 31 dicembre. Seconda perquisizione alla Safar. L'Antimafia cerca armi o altri elementi utili all'inchiesta triestina.n 1 gennaio 2004. Indagato nell'inchiesta per traffico d'armi dall'ex Jugoslavia anche il fratello di Salvatore Allia, Fabrizio.n 2 gennaio. Interrogato dal pm goriziano Puglia l'"autista" Antonino Foti che nega ogni complicità con Allia e sostiene che è stato Grubissa a chiedergli di portare a Venezia la sua auto.n 2 gennaio. Salvatore Allia viene trasferito da Gorizia nel carcere di massima sicurezza di Padova.n 3 gennaio. Le impronte di Allia dichiarate compatibili con quelle trovate nel dicembre 2000 a Udine sul luogo dell'attentato a Pinzan.n 13 gennaio. Arrestato Antonino Foti con l'accusa di favoreggiamento nel delitto di "Marte" e nell'occultamento del corpo.n 16 gennaio. Terzo blitz dei carabinieri alla Safar: si cerca il corpo di Grubissa. Nessun risultato.n 29 gennaio. Quarta perquisizione nell'azienda di via Bagni: sequestrati due fusti "sospetti" che potrebbero contenere l'arma del delitto o elementi utili a ritrovare il corpo.n 16 febbraio. Dopo svariati interrogatori dei protagonisti della vicenda, in un condomino di Fiumicello viene individuato il garage dove sarebbe stata tenuta nascosta per una settimana la Mercedes di Allia sporca di sangue: il box è di pertinenza dell'appartamento preso in affitto da Antonino Foti.n 20 febbraio. Ennesimo interrogatorio di Allia in carcere a Padova.n 21 febbraio. È il giorno della svolta: il cadavere di Paolo Grubissa viene trovato nel cantiera di una casa in costruzione a Sagrado.


Svolta decisiva nel giallo del quarantatreenne monfalconese scomparso il 24 novembre 2003. Il corpo è stato trasportato all'obitorio di Gorizia: verrà sottoposto ad autopsia
Ritrovato a Sagrado il cadavere di Grubissa
Era stato occultato dentro un fusto metallico poi sotterrato nel cantiere di una casa in costruzione MONFALCONE Un terreno in via Puccini a Sagrado, subito all'esterno di un cantiere edile. Questa è stata per quasi tre mesi la tomba di Paolo Grubissa, l'ex animatore di discoteche monfalconese scomparso il 24 novembre dello scorso anno. I suoi resti sono stati trovati ieri mattina poco prima di mezzogiorno sotto pochi centimetri di terra e foglie dai carabinieri di Gorizia, che stanno indagando sulla vicenda a supporto del pm Annunziata Puglia, titolare dell'inchiesta.La buca si trova a poche decine di centimetri di distanza dalla recinzione di plastica arancione che delimita il cantiere (fermo ormai da settimane) di realizzazione di una villetta simile a tutte quelle che caratterizzano la zona a ridosso del campo sportivo di Sagrado. La buca, che adesso è ricoperta alla meglio con alcune tavole di legno, è profonda non più di un metro e mezzo, è lunga circa due metri e larga poco più di uno. Proprio sopra è ancora fermo il braccio della gru, che ieri mattina ha estratto il fusto dal terreno, ma che poco meno di tre mesi fa l'aveva depositato in quel punto. La fossa è di forma rotonda, il che fa supporre che il cadavere fosse contenuto in qualcosa di forma cilindrica. Quasi certamente un fusto metallico ripieno di cemento. Proprio quello che da settimane, ormai, gli investigatori stavano cercando ostinatamente. Pare che il cadavere di Paolo "Marte" sia stato trovato in buono stato di conservazione e i suoi tratti somatici ancora abbastanza riconoscibili. E, particolare importante, avrebbe un foro nel cranio. Dunque sarebbe realmente stato ucciso con un arma da fuoco, come ha sempre sostenuto l'accusa. Ora è all'obitorio dell'ospedale di Gorizia, in attesa del riconoscimento ufficiale e a disposizione del magistrato per tutti gli esami necroscopici che riterrà opportuni.Anche se non è da escludere una "soffiata", tutto lascia pensare che sia stato lo stesso Salvatore Allia, l'uomo accusato dell'omicidio del monfalconese e dell'occultamento del suo cadavere e per questo in carcere dall'1 dicembre scorso, a indirizzare gli inquirenti sul posto. Una confessione, completa o parziale che sia stata, avvenuta venerdì mattina nel carcere di Padova, nel corso dell'interrogatorio condotto dalla dottoressa Puglia. Ma la circostanza viene smentita categoricamente dall'avvocato Mario Murgo, legale di fiducia dell'imprenditore catanese, e non confermata neppure dai carabinieri goriziani.Una svolta molto importante nelle indagini, quella di ieri. Ma non decisiva. Perché ci sono tasselli importanti da mettere a posto. Non si sa ancora dove e quando sia stato ucciso l'ex animatore di discoteche, chi sia l'autore materiale del delitto e quale arma abbia chiuso per sempre gli occhi della vittima. Bisogna capire se sia stato Allia a premere il grilletto oppure qualcun'altro. E va focalizzata meglio, a questo punto, anche la posizione di Foti. Ha portato l'Audi A2 di Grubissa al parcheggio dell'aeroporto di Tessera e ha custodito nel garage della sua abitazione di Fiumicello la Mercedes nera del suo datore di lavoro Allia nella quale si sarebbe consumato il delitto, questo è certo. E se avesse anche partecipato in qualche modo all'uccisione del suo capo cantiere? Una grande parte di verità dovrebbe essere scritta nei tabulati telefonici di quel 24 novembre, il giorno della scomparsa e della quasi certa uccisione di "Marte", che gli inquirenti hanno acquisito e studiato attentamente, ma che ai difensori di Allia e Foti hanno rivelato soltanto in parte. E per adesso, per quanto se ne sappia, nessun nuovo provvedimento è stato adottato dalla dottoressa Puglia nei confronti di alcuno. Vuol dire che hanno fatto tutto loro due?Matteo Contessa


Mix di armi e droga
L'inchiesta sull'omicidio si interseca con quelle sui traffici illeciti nell'isontino
LE PISTE

Quello della scomparsa di Grubissa è un giallo che ha tenuto col fiato sospeso per 86 lunghi giorni.Lunedì 24 novembre: Paolo "Marte" Grubissa, 43 anni scompare dalla sua casa di via Valentinis. Forse doveva incontrare il suo datore di lavoro, Salvatore Allia, di origine catanese, 35 anni, uno dei protagonisti della vicenda assieme a Eva Pertosi, triestina, 30 anni, compagna di Allia, con cui si dice che Grubissa avesse avuto una relazione. Giovedì 27 novembre: L'ex compagna di Grubissa, Elisabetta, originaria di Talmassons e da cui Paolo ha avuto una figlia, non sentendolo da alcuni giorni ("Marte" telefonava ogni giorno alla figlia, anche più volte) si insospettisce e denuncia la scomparsa ai Cc. Lunedì 1° dicembre: Perquisita la casa di Allia. I carabinieri lo arrestano: l'accusa è di omicidio. Avrebbe ucciso Grubissa ritenendolo l'amante della Pertosi. In una carrozzeria monfalconese è trovata la Mercedes 500 di Allia: manca il vetro anteriore destro; il baule e il posto anteriore del passeggero sono sporchi di sangue. L'auto era appena stata portata in un autolavaggio. Le tracce di sangue sono studiate dal Ris di Parma. Mercoledì 3: I carabinieri setacciano per ore la Safar, l'azienda di Allia. Viene trovato solo un brandello bruciacchiato di una giacca che potrebbe essere di Grubissa. Venerdì 12: Iniziano a occuparsi di Allia tre Procure: quella di Gorizia per il presunto omicidio, quella di Udine per il caso di un ordigno che Allia anni fa avrebbe fatto esplodere davanti alla casa di un rivale in amore, quella di Trieste per traffici di armi e droga. Venerdì 19: Gli esami del Ris indicano la compatibilità del sangue trovato sulla Mercedes con quello di Grubissa. L'auto di Grubissa viene ritrovata all'aeroporto di Venezia, dove è stata portata da Antonino Foti, braccio destro di Allia. Giovedì 19 febbraio. Viene sequestrato il garage dell'abitazione di Foti a Fiumicello: l'auto di Allia era rimasta nascosta lì una settimana prima di essere lavata.Cristina Visintini


Svolta nelle indagini. I resti erano in una cassa all'interno d'un edificio in costruzione
Il caso del 43enne monfalconese Paolo Grubissa noto anche a Udine: la scoperta ieri a Sagrado Ora i carabinieri cercano l'arma del delitto
Trovato il corpo del pr ucciso da un proiettile

di FLAVIO NANUT
Il cadavere di Paolo Grubissa, il 43enne animatore di discoteche monfalconese noto anche a Udine, è stato trovato ieri a Sagrado. "Marte", così era soprannominato da amici e conoscenti, era scomparso dalla sua abitazione di via Valentinis il 24 novembre dello scorso anno. Novanta giorni dopo il corpo è stato rinvenuto fra le mura di una casa in costruzione nei pressi del campo sportivo. La notizia è trapelata nella serata di ieri, ma gli inquirenti hanno preferito mantenere un riserbo strettissimo sui particolari del ritrovamento. Pare, comunque, che Grubissa si trovasse in una cassa di legno che era stata lasciata sotto terra. E, secondo quanto si è potuto apprendere, l'ex "pr" di Monfalcone aveva il segno di un proiettile sul capo.A ritrovare il corpo di Grubissa sono stati i carabinieri. La clamorosa svolta è giunta dopo tre mesi di indagini serrate, durante i quali sono finiti in carcere il 35enne imprenditore catanese Salvatore Allia (titolare della Safar di Monfalcone in cui lavorava anche la vittima), accusato di aver ucciso Grubissa, e il calabrese Antonino Foti, di 39 anni, chiamato a rispondere del reato di favoreggiamento. A imprimere la sterzata decisiva all'inchiesta (coordinata dal sostituto procuratore Annunziata Puglia) potrebbe essere stato proprio quest'ultimo, la cui posizione processuale si è aggravata dopo il sequestro del garage della sua abitazione di Fiumicello in cui la Mercedes di Allia - che sarebbe servita a trasportare il cadavere dell'animatore monfalconese - è rimasta nascosta una settimana.Non è escluso, tuttavia, che a indicare il luogo in cui si trovava il corpo senza vita del "pr" possa essere stata una persona indagata, di cui finora non si è saputa l'identità, o comunque informata dei fatti, che avrebbe parlato perchè messa alle strette dagli investigatori.In attesa di conferme, una cosa è certa: ora l'attenzione degli inquirenti si concentra sulla ricerca dell'arma del delitto. Il cadavere di Grubissa è stato, nel frattempo, trasferito all'obitorio dell'ospedale di Gorizia. É probabile che il riconoscimento possa avvenire domani: si tratterà di un'operazione legata, più che altro, ad accertamenti di carattere biologico ed ematico, quantunque pare che la vittima avesse un tatuaggio sulla schiena, cosa che renderebbe più immediata l'identificazione.La vicenda della scomparsa di Grubissa è stata seguita con attenzione non solo nell'isontino, ma anche in provincia di Udine, dove era piuttosto noto per aver lavorato in numerosi locali notturni friulani. Paolo Grubissa, infatti era stato direttore, "pierre" o gestore di sale da ballo come il "Kursaal" di Lignano, il "Cantera" di Sistiana, il "Domani" di Buttrio. Da quanto si è potuto apprendere, prima di cominciare a lavorare nella fabbrica di Salvatore Allia pare avesse mostrato interesse alla direzione di un altro locale, situato nella zona di Aquileia.Alcune amicizie sbagliate e la frequentazione di ambienti equivoci gli avevano anche fatto passare momenti difficili, ma negli ultimi anni tutto questo era stato superato. Soprattutto la nascita della amatissima figlia - avuta da una ragazza di Talmassons con cui si era poi lasciato - lo aveva riportato a una vita sana, come hanno testimoniato tutti coloro che lo conoscevano. Grubissa era molto presente nella vita della figlia che veniva spesso a trovare in Friuli. Il lavoro nella ditta di Allia deve però avergli creato nuovi problemi. Nuove ombre che hanno finito per travolgerlo.


Globalizzazione e fede: dibattito con Di Piazza
"Globalizzare la speranza, la pace, la solidarietà, le differenze". È il tema dell'incontro che, su iniziativa delle Acli provinciali e dell'Associazione Balducci di Zugliano, si terrà questa sera a Fiumicello, con inizio alle 20.30, nella sala del Circolo Giovani in Piazza dei tigli 6. La serata di riflessione - che rientra nel ciclo di incontri "I fatti e la Parola" - sarà guidata da don Pierluigi Di Piazza responsabile del centro Balducci. Le relazioni e il dibattito cercheranno di mettere a fuoco gli aspetti della globalizzazione che maggiormente impegnano la coscienza dei credenti.


Gli uomini dell'Arma in azione nella notte in un noto locale: sequestrati cd copiatiFiumicello, controlli dei carabinieri al pub
FIUMICELLO. Era da poco passata la mezzanotte al Beffed brew pub di Fiumicello, locale di tendenza molto frequentato dai giovani specialmente durante il fine settimana, quando dieci pattuglie del nucleo operativo dei carabinieri di Palmanova, coadiuvati dai colleghi della stazione di Aquileia, competente per territorio, hanno fatto irruzione nell'affollatissimo locale pubblico. Sul blitz delle forze dell'ordine nel locale pubblico viene mantenuto il più stretto riserbo: probabilmente oggi i carabinieri renderanno noti i dettagli dell'operazione che, secondo alcuni giovani presenti nel locale, avrebbe avuto un duplice scopo: trovare materiale discografico pirata e effettuare un controllo anti-droga. Fatto sta che l'operazione è durata circa due ore, dalla mezzanotte alle due. Gli uomini dell'Arma hanno fatto sgomberare il locale, in quel momento frequentato da qualche centinaio di giovani. Alcuni di loro sono stati identificati, sembra per controlli di rito. Quando gli avventori erano tutti usciti dal pub, i carabinieri hanno dato un'occhiata in giro: nel banco del dj avrebbero rinvenuto un centinaio di cd musicali sprovvisti del regolare marchio Siae. I carabinieri di Palmanova e Aquileia sarebbero anche intervenuti nel pub di Fiumicello per garantire le norme di sicurezza nel locale, - secondo quanto affermato da alcuni avventori - spesso sovraffollato. I carabinieri non hanno reso noto se hanno preso dei provvedimenti nei confronti dei gestori del locale pubblico. Oggi dovrebbero essere illustrati i dettagli dell'operazione di sabato notte nel corso di una conferenza stampa a Palmanova. I carabinieri hanno intanto precisato che i controlli di sabato a Fiumicello rientrano in un programma di presidio del territorio e non sono stati generati da alcuna segnalazione particolare.


In mostra fino a sabato a villa Manin le opere dell'artista di Fiumicello L'astrazione di Zorzenon
di LICIO DAMIANI
La mostra di Elvio Zorzenon, organizzata dal Forum di Aquileia a villa Manin fino a sabato 28 febbraio, apre un ciclo di manifestazioni dedicate ad artisti che, pur in una posizione piuttosto appartata nell'ambito della cultura visiva friulana, offrono originali proposte meritevoli di attenzione. Interessati ai fermenti e alle correnti nazionali e internazionali che hanno attraversato gli ultimi decenni del Novecento, le declinano criticamente in termini di una fantasiosa e personale rimeditazione.Aquileiese d'origine, ma residente a Fiumicello, Zorzenon lavora su un'astrazione che dilata lievi accenni figurativi. Durante gli studi all'Istituto statale d'arte di Trieste ha frequentato alcuni tra gli esponenti maggiormente impegnati nelle nuove ricerche estetiche, da Miela Reina a Enzo Cogno, da Bruno Chersicla all'anziano, eppur curiosissimo sperimentatore, Dino Predonzani. Ha esordito con una pittura polimaterica di energico e incandescente impatto visivo, si dedica inoltre all'affresco. Piani sovrapposti annullando le volumetrie, definiscono spazi bididimensionali di forte valenza espressivo-decorativa, pullulanti di forme e di figure. Alcune opere hanno un sapore di consunto murale archeologico legato a una visione di storia contemporanea slontanata miticamente in un'aura naïve. Altre lasciano affiorare tracce cubo-futuriste e cadenze informali.Complessità grafica e vigore cromatico si accentuano nelle opere più recenti. La serie dei Fossili di pesce irrigidisce il tempo in atmosfere rarefatte da museo di storia naturale. I Nidi di tormentata scrittura accennano, da un lato, al bisogno d'intimità come rifugio dalla tragedia del vivere; dall'altro, esprimono l'ansia di liberarsi dalle costrizioni di un ambiente oppressivo. Il motivo viene riproposto negli accenni di volti di enigmatici prigionieri fusi in tessiture di tinte pastellate, di sbarre e di grate zigzaganti e fratte, mentre Donna in giardino si impone per ritmiche contrazioni accentuate dalle intelaiature geometriche. Frequenti i ritorni all'astrazione pura. Su pulsanti superfici si alternano dinamismo e calma, aggressività e quiete espansiva, rese da arpeggi segnici, reticoli spezzettati, esili filiere, falci lunari, sembianze d'ali e grosse cifre scure.Testo programmatico della poetica dell'artista di Fiumicello può essere definito Il senso del tempo. Riporta l'indirizzo di una lettera del 1840 ereditata dalla famiglia, accanto alla datazione 1982 ripresa da un'altra missiva; graffiti di numeri romani riconducono all'attualità l'antico documento, nell'intendimento di evidenziare simbolicamente tracce dei drammi che accompagnano l'esistenza umana.


Critiche anonime sul sito Internet
FIUMICELLO. Scoppia la polemica nel sito Internet di Fiumicello e con essa sorge una domanda: è reale o virtuale? Nei giorni scorsi, infatti, sulle pagine dedicate alla politica del sito www.flumisel.it, è apparsa una critica nei confronti dell'operato della minoranza consigliare del capoluogo. Il comunicato, però, è stato pubblicato in modo anonimo da un gruppo di cittadini fiumicellesi, e proprio per questo motivo il gruppo politico guidato dal professor Bruno Lasca lo ha ritenuto una manovra di indirizzo elettorale. Ma entriamo nel merito della polemica. I firmatari della critica lamentano uno scarso interesse da parte dei consiglieri di "Fiumicello per tutti" ai problemi concreti della comunità, poiché porrebbero, a loro avviso, un interesse maggiore su questioni come gli organismi geneticamente modificati (l'interrogazione sugli Ogm era all'ordine del giorno nello scorso consiglio comunale ndr). La critica, inoltre, era rivolta all'atteggiamento contraddittorio tenuto dalla minoranza, rispetto alle scelte passate su questioni come il piano regolatore e l'edilizia privata. Nel comunicato si accusa inoltre di disinformazione il foglio diffuso precedentemente sullo stesso sito dal gruppo "Fiumicello per tutti". La critica, anche se è corsa sui freddi fili delle linee telefoniche, non ha tardato a scaldare gli animi, anche in vista delle prossime consultazioni elettorali che si terranno nel comune. Nella replica, i consiglieri di minoranza hanno puntualizzato che "per quanto concerne gli ultimi due Consigli comunali (9 e 16 gennaio), i verbali devono ancora essere approvati dal Consiglio". Ciò che avrebbero letto i firmatari della critica, quindi, non sarebbe ancora un documento ufficiale.Norman Rusin


Elezioni, volano "coltellate". Ma on-line
FIUMICELLO Scoppia la polemica nel sito Internet di Fiumicello e con essa sorge una domanda: è reale o virtuale? Nei giorni scorsi, infatti, sulle pagine dedicate alla politica del sito www.flumisel.it, è apparsa una critica nei confronti dell'operato della minoranza consigliare del capoluogo. Il comunicato, però, è stato pubblicato in modo anonimo da un gruppo di cittadini fiumicellesi, e proprio per questo motivo il gruppo politico guidato dal professor Bruno Lasca lo ha ritenuto una manovra di indirizzo elettorale. Ma entriamo nel merito della polemica. I firmatari della critica lamentano uno scarso interesse da parte dei consiglieri di "Fiumicello per tutti" ai problemi concreti della comunità, poiché porrebbero, a loro avviso, un interesse maggiore su questioni come gli organismi geneticamente modificati (l'interrogazione sugli Ogm era all'ordine del giorno nello scorso Consiglio comunale n.d.r.). La critica, inoltre, era rivolta all'atteggiamento contraddittorio tenuto dalla minoranza, rispetto alle scelte passate su questioni come il piano regolatore e l'edilizia privata. Nel comunicato si accusa inoltre di disinformazione il foglio diffuso precedentemente sullo stesso sito dal gruppo "Fiumicello per tutti". La critica, anche se è corsa sui freddi fili delle linee telefoniche, non ha tardato a scaldare gli animi, anche in vista delle prossime consultazioni elettorali che si terranno nel Comune. Nella replica, i consiglieri di minoranza hanno puntualizzato che "per quanto concerne gli ultimi due Consigli comunali (9 e 16 gennaio), i verbali devono ancora essere approvati dal Consiglio". Ciò che avrebbero letto i firmatari della critica, quindi, non sarebbe ancora un documento ufficiale. "Saremmo ben lieti - concludono i consilgieri - di sapere anche su quali impegni più concreti dovremmo spenderci. Per cortesia, però, non diteci che ci dobbiamo spendere sul sostegno incondizionato al programma amministrativo della maggioranza e della Giunta Dean. Il sindaco ci sembra già abbondantemente sostenuto dal vostro consenso e dai vostri auguri". Alcune indiscrezioni, fuori dalla rete questa volta, preannunciano un seguito alla polemica. Il gruppo "Fiumicello per tutti", intanto, sembrerebbe aver preso contatto con la sede locale dei Ds per le prossime elezioni, mentre il sindaco Paolo Dean non ha ancora ufficialmente annunciato la propria candidatura per il secondo mandato. Norman Rusin


Villa Vicent. Bancarotta nell'azienda mai gestita
Villa Vicentina È stato condannato e 6 mesi di reclusione, sostituiti da 6.840 euro di multa, Gianluca Berini, di 32 anni, di Bagnaria Arsa. Il giovane, socio accomandatario della Bbs The beautiful baby's shop sas di Villa Vicentina, era accusato di bancarotta semplice. La società, infatti, dichiarata fallita dal Tribunale di Udine il 14 dicembre del 2000, avrebbe omesso di tenere, a partire dalla costituzione, avvenuta nel 1997, i libri e le altre scritture previste per legge, in particolare il libro giornale e il libro inventari della società, nonché gli altri libri sociali. In aula è emerso che il giovane, al tempo studente universitario, non partecipò mai di fatto alla gestione della società, risultandone tuttavia responsabile a livello penale. Per lo stesso reato sarà presto giudicata anche la madre. Si tratta di Rosetta Rita Pettarin, di 59 anni, residente a Fiumicello, socia accomandante, ma gestrice di fatto della Bbs. Per lei il processo è stato rinviato al 21 aprile. La condanna per il Berini, pronunciata dal giudice Roberto Venditti, è stata richiesta dal pubblico ministero Maurizio Bidin, della Guardia di finanza. Difesa per Berini dell'avvocato Livio Bernot, del foro di Gorizia. Il processo è stato celebrato a Palmanova. P.T.


Ruda è il centro più penalizzato: da due settimane senza corrispondenza
Posta-lumaca: disservizio in tutta la Bassa Due settimane senza posta: corrispondenza, inviti, auguri, ma anche documenti importanti come estratto conti bancari e bollette telefoniche sono rimaste a lungo ferme negli uffici postali del comune di Ruda. Ma anche in altri capoluoghi del territorio si stanno verificando disagi nel servizio postale. E il tam tam delle proteste ha già fatto sentire la propria eco in tutta la Bassa. "Da due settimane - racconta un artigiano di Perteole, frazione di Ruda - la mia cassetta delle lettere è vuota. Non mi sono arrivate le bollette, gli estratto conti bancari, i pagamenti effettuati e altri documenti importanti per il mio lavoro". Da quindici giorni, quindi, l'ufficio postale del capoluogo non riesce a recapitare regolarmente la posta alla popolazione di Ruda e delle frazioni, perché i titolari del servizio sono malati. I sostituti sarebbero arrivati in ritardo, secondo quanto raccontano i rudesi, e non conoscendo il territorio, avrebbero recapitato solo le cose più urgenti. Anche il sindaco del capoluogo Alfonso Sgubin si unisce alle proteste. "Capisco - ha detto - che l'ufficio sta operando al limite delle capacità e che sostituire le persone è difficile, ma ogni giorno sorgono ulteriori problemi". A Fiumicello ogni giorni ci sono rallentamenti nella consegna della posta, soprattutto nelle frazioni, a causa del poco personale a disposizione. "Il disservizio è completo - spiega il primo cittadino Paolo Dean - e purtroppo non da oggi. Stiamo pagando alcune scelte dell'azienda riguardo ai tagli del personale". Anche A Terzo d'Aquileia la popolazione non è contenta del servizio postale. Spesso sorgono lamentele per le lunghe code, che puntualmente si formano in occasione di scadenze fisse, come la tassa per la circolazione o il canone televisivo. Per il sindaco Fulvio Tomasin l'ufficio sarebbe sotto dimensionato per le esigenze della comunità. "Il ritardo è cronico ormai - afferma - e la gente è rassegnata. Capisco che due soli dipendenti non possano fare miracoli, ma bisognerà intervenire". Sulla vicenda è interviene anche il consigliere regionale Mauro Travanut. "Se i sindaci - afferma l'esponente diessino - chiederanno insieme un intervento, si potrà fare in modo che la Giunta regionale apra un dialogo, e se necessario un contenzioso, con il gestore del servizio". Sui ritardi nella consegna della posta, verificati in queste settimane nella Bassa, abbiamo sentito l'Ufficio comunicazioni territoriale delle Poste Italiane. "Il ritardo - ha detto il responsabile dell'ufficio - rientra nelle emergenze stagionali. In questo periodo sono frequenti le assenze dovute ad influenze. Per quanto riguarda i paesi di Villa Vicentina, Fiumicello e Aquileia abbiamo provveduto a rimpiazzare gli assenti e non ci risultano problemi. A Ruda confermiamo la situazione, che vede due titolari malati. Anche in quel paese abbiamo provveduto alla sostituzione immediata, ma i due nuovi postini hanno bisogno di tempo per metabolizzare gli itinerari". In altre parole, ci vorrà ancora un po' di tempo prima che i nuovi postini imparino tutti gli indirizzi del capoluogo e delle frazioni. "In attesa che rientrino in sevizio i titolari - aggiunge - ci scusiamo per i disagi. Non vogliamo arrecare alcun problema al recapito della posta. Abbiamo cercato e cercheremo di provvedere nel migliore dei modi a implementare il servizio". Norman Rusin


Le Poste: "Disagi che rientrano nelle emergenze stagionali"
RUDA. Sui ritardi nella consegna della posta, verificati in queste settimane nella Bassa, abbiamo sentito l'Ufficio comunicazioni territoriale delle Poste Italiane. "Il ritardo - ha detto il responsabile dell'ufficio - rientra nelle emergenze stagionali. In questo periodo sono frequenti le assenze dovute ad influenze. Per quanto riguarda i paesi di Villa Vicentina, Fiumicello e Aquileia abbiamo provveduto a rimpiazzare gli assenti e non ci risultano problemi. A Ruda confermiamo la situazione, che vede due titolari malati. Anche in quel paese abbiamo provveduto alla sostituzione immediata, ma i due nuovi postini hanno bisogno di tempo per metabolizzare gli itinerari". In altre parole, ci vorrà ancora un po' di tempo prima che i nuovi postini imparino tutti gli indirizzi del capoluogo e delle frazioni. "In attesa che rientrino in sevizio i titolari - ha aggiunto - ci scusiamo per i disagi". (n.r.)