Martedì 10 aprile, il Gazzettino: Speciale Fiumicello


LA STORIA DI QUI PASSARONO I SANTI CANZIANI E IL FANTOMATICO CAPO INDIANO
di WALTER TOMADA Da un centro che si trova a un tiro di schioppo da Aquileia e dalla sua storia millenaria, ci si attenderebbe una valanga di reperti romani. Invece, sono rari i resti che si scoprono sul territorio, che pure doveva essere coperto di ville e poderi. Alcuni toponimi, la Caussàda (via lastricata)oltre l'Isonzo e la Macurina (via di Sant'Ermacora) derivano di certo dal latino. Ma il nome del Tiel, del corso d'acqua che ha dissetato e irrigato il paese per secoli, ha radice preromana e fa pensare a una presenza gallo-celtica sul territorio. Pure alla fine dell'impero la storia passa per Fiumicello : transitano di qui i "Santi Canziani" uscendo da Aquileia per giungere al luogo del martirio, San Canzian. L'egida del Patriarcato ovviamente si stende anche sulle ville di Fiumicello : esse ricadono sotto la giurisdizione del monastero di Beligna. L'8 novembre 1210 è a Fiumicello che Wolfger di Ellenbrestkirchen concede la pieve di Pozzuolo al Cameraro di Aquileia. Per il comune che riunisce Papariano e Sant'Antonio è l'atto di ingresso nella storia. Nel 1268 diventa gastaldia, e nel 1328 il Patriarca concede a Domenico da Bologna di costruire un mulino sull'Isonzo e una segheria. Cominciano le liti con l'abate di Beligna e con la comunità di Aquileia, perché i "rustici" di Fiumicello cominciano a rifiutare la difesa della città patriarcale. Nel 1500 il territorio si scinde tra Austria e Serenissima: a quest'ultima passa anche Isola Morosini, che verrà ricordata anche da Gabriele D'Annunzio nel suo "Notturno" e che la leggenda vuole abitata da "cjargnei" fuggiti da nobili nemici e che si erano rifugiati nella fitta boscaglia dell'isola. Dopo un Settecento che passa alla storia come il secolo delle bonifiche ordinate da Maria Teresa, l'800 è il secolo dei natali illustri. A San Valentino nel 1836 nacque Pietro Blaserna, insigne scienziato che fu senatore del Regno e presidente dell'Accademia dei Lincei: e nel 1882 a Fiumicello nacque Ugo Pellis, fra le più grandi figure della cultura italiana di sempre. Nel 1924, poi, in una Fiumicello ancora provata dalla Grande Guerra fece la sua comparsa un personaggio speciale, un capo indiano, Cervo Bianco, capo dei Tuscacora, tribù dei Grandi Laghi. Ronzava intorno alla villa dei conti Khevenhueller, la contessina e la contessa si innamorarono di lui. Per liberare gli indiani dall'oppressione dei bianchi raccolse un sacco di denaro, che poi però dilapidava in feste e gettando banconote al vento ai bambini che lo seguivano per strada mentre sfrecciava sulla sua lussuosa auto. La gente lo aiutava, il regime fascista antiamericano lo favoriva: ma alla fine si scoprì che non si trattava d'altro che di un attore belga, la cui parabola si concluse ingloriosamente nel 1926 con una condanna per truffa.


MARTA SGUBIN governante Kennedy
Partita da Fiumicello all'età di 17 anni per traferirsi a Venezia in qualità di governante di una ricca famiglia francese, è diventata poi la bambinaia dei Kennedy. È stata la tata di John John (scomparso un anno e mezzo fa in un incidente aereo con la moglie) e della sorella Caroline ed ora, considerata parte della famiglia, è ancora in servizio a New York presso quest'ultima. A Fiumicello ha una sorella, che viene a trovare di tanto in tanto quando è a Venezia.


GIULIO REGENI sindaco dei giovani
13 anni, dallo scorso 25 febbraio è il nuovo sindaco dei giovani di Fiumicello . Eletto con 70 voti, è il primo sindaco maschio, dopo Sara Dean e Lisa Sandrin. Ha le idee molto chiare, anche perchè vanta già un'esperienza come assessore allo sport e tempo libero nella precedente legislatura. Pratica il basket da qualche anno e perciò, a maggior ragione, lo sport rivestirà un ruolo fondamentale durante questo mandato, con l'organizzazione di numerosi tornei.


Già dal 1997 è in carica il consiglio comunale dei giovani,
che li aiuta a familiarizzare con le istituzioni Paese maturo, come le pesche Il frutto principe dell’agricoltura locale è il simbolo di una località dinamica Al passo coi tempi, ma ancora molto legato alle proprie origini rurali: così si presenta oggi Fiumicello , paese che costituisce un richiamo per molti nuovi residenti. Da un lato si configura infatti come centro agricolo fiorente, che offre molta tranquillità, dall'altro come area favorevole per gli insediamenti artigianali e industriali, grazie alla sua collocazione geografica. La maggior parte del reddito economico proviene proprio dall'agricoltura, anche se il numero degli addetti è in calo rispetto al terziario e all'industria.Particolarmente cospicua è la produzione ortofrutticola (grazie anche alla trasformazione e all'ammodernamento di alcune aziende), tra cui si distingue quella delle pesche, che rende il paese una delle realtà agricole più interessanti della regione. Le pesche, oltre ad essere il fiore all'occhiello per decine di produttori, sono diventate il simbolo di un paese che intorno a loro organizza una bella festa. La sua ubicazione contiene però in sè già tutti i germi di uno sviluppo dell'industria: e proprio lungo la strada statale 14, a Papariano, si colloca la principale zona industriale del paese che conta sulla presenza di falegnamerie, industrie di serramenti e di materiali edili.A caratterizzare Fiumicello è poi la presenza di numerose associazioni, che soddisfano un po' i gusti di tutti. Negli ultimi anni sono state poi intraprese numerose iniziative in favore dei più piccoli, prima fra tutte la creazione del "governo dei giovani", la fotocopia, in piccolo, dell'amministrazione adulta. Questo progetto, oltre a favorire la partecipazione attiva dei giovani alla vita del paese, è diventato un vero e proprio momento di aggregazione, sia fra i ragazzi, sia fra la scuola e la famiglia. Un punto di riferimento, insomma, a cui si sono poi aggiunte la creazione di una ludoteca, dei centri estivi e di un progetto contro il disagio giovanile, affiancati dalle attività scolastiche in campo ambientale e teatrale.Anche in quest'ultimo settore novità e tradizione si saldano in questo paese: la compagnia filodrammatica "Amis Furlans", che recita da moltissimi anni sempre in friulano, ha trovato infatti nuovi stimoli e nuova vitalità proprio dall'arrivo di alcuni giovani provenienti da esperienze scolastiche. Insomma il teatro, così come l'agricoltura, in questo paese testimonia più che mai che si può stare al passo con il mondo moderno senza dover per forza rinnegare le proprie origini. Monica Tortul


IVAN BIDOLI
artista 67 anni, è senz'altro l'artista più rappresentativo del paese. Ha frequentato il liceo artistico a Venezia, esordendo poi nel 1962 con la sua prima mostra personale. Oltre ad aver partecipato a numerose mostre collettive in tutta Italia, nelle quali è stato sempre premiato o segnalato, ha presenziato anche a rassegne internazionali, per esempio a Tokyo e New York. Indimenticabili alcune pareti della sala consiliare di Fiumicello , in cui ha rappresentato tutta la storia del paese e che costituiscono il suo ideale lascito alla comunità cui appartiene.