Giovedì 4 luglio, il Piccolo: Riecco Laguna Est. Estate blindata
Giovedì 4 luglio, il Messaggero: Coppa dall'8 settembre, il 22 scatteranno i campionati
Giovedì 4 luglio, il Messaggero: Aussa-Corno: nel consorzio anche Fiumicello
Venerdì 5 luglio, il Gazzettino: Tifo violento, non ci sarà tolleranza
Venerdì 5 luglio, il Gazzettino: Tre nuovi elementi nella banda 'Michelas'
Domenica 7 luglio, il Messaggero: Furto di corrispondenza. Condannato a due mesi
Lunedì 8 luglio, il Piccolo: Isola della Cona, riserva senza soldi
Martedì 9 luglio, il Messaggero: Fiumicello, proficua l'intesa con Agrifrut
Martedì 9 luglio, il Messaggero: 'Soltanto Cervignano può salvare il tribunale'
Mercoledì 10 luglio, il Gazzettino: Per aver detto che i piccoli rom ...
Martedì 16 luglio, il Messaggero: Stroncato da un improvviso infarto
Giovedì 18 luglio, il Messaggero: Mondo del calcio conquistato dall'enogastronomia friulana
Giovedì 18 luglio, il Messaggero: Udienza penale per il giudice di pace



Il servizio è stato presentato alle autorità nella sede di riva Grandi Navigatori dai volontari, la Sogit e la Cri
Riecco Laguna Est. Estate blindata
All'opera la Protezione civile assieme anche ai sommozzatori e alle unità cinofile

Domenica, all'improvviso, verso le 9 sono stati richiamati i volontari della Sogit e della Croce rossa che collaborano con la Protezione civile nel servizio estivo "Laguna Est". Prova simulata, con interventi per finti annegamenti in laguna, arresti cardiaci e quant'altro. Tutti hanno risposto al meglio, perfettamente sincronizzati. Una garanzia in più per il servizio organizzato dal "Distretto Laguna Est". Il servizio comprende i volontari dei comuni di Grado, Aquileia, Terzo e Fiumicello ed è stato presentato qualche giorno fa nella sede gradese di riva Grandi Navigatori. Per l'occasione c'erano il nuovo assessore comunale gradese alla Protezione civile, Paolo Quargnali, e altre autorità civili e militari. Il servizio sarà svolto oltre che dai volontari della Protezione civile anche dai Gruppo sommozzatori, dai Radioamatori, dall'Unità Cinofila Soccorso Nautico con i cani Terranova. Scopo del "Distretto Laguna Est" è quello di fornire un utile supporto alle forze istituzionali (118, 112, 115) che mantengono per competenza il coordinamento delle singole operazioni. Le potenzialità del distretto sono l'antincendio boschivo, gli interventi di Protezione civile come l'antinquinamento e le alluvioni, la ricerca di persone scomparse, il soccorso subacqueo, quello sanitario e il supporto a manifestazioni. Il servizio è iniziato nel 1994 con sei interventi e la partecipazione di 16 unità ed è andato via via ingrandendosi e ampliandosi fino all'utilizzo di ben 43 volontari che l'anno scorso hanno svolto servizio per 3.121 ore. Per questo importante servizio che ha luogo durante tutte le giornate prefestive e festive, possono essere impiegati alcune imbarcazioni, fuoristrada, autocarri e molte attrezzature. Uno dei compiti ai quali sono chiamati i volontari del "Distretto Laguna Est" è anche quello che riguarda la processione di Barbana in programma domenica. È stato deciso che durante il tratto di processione via terra e la fase di imbarco e sbarco dei pellegrini, una delle due ambulanze quotidianamente in servizio del 118, si sposterà al di fuori del centro città per poter essere libera di raggiungere più agevolmente qualsiasi punto che si trova a est del centro di Grado. Le zone a ovest saranno servite ovviamente dall'altra ambulanza. a. d. g.


Entro il 13 luglio le iscrizioni delle società. Fusioni tra Vermegliano-Isonzo e Tilaventina-Orcenico Coppa dall'8 settembre, il 22 scatteranno i campionati
La stagione sportiva 2002-2003 comincia a muovere i primi passi. Mentre le società sono alle prese con il calcio mercato e con la novità dello svincolo, il Comitato regionale della Federcalcio ha ufficializzato modalità e scadenze degli adempimenti richiesti ai club per prender parte al prossimo campionato. E' stata fissata per sabato 13 luglio la data limite entro la quale dovranno pervenire le iscrizioni delle società che intendono partecipare ai tornei di Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda, Terza categoria, Terza categoria Under 21, Juniores regionale e provinciale e coppa Regione; una settimana più tardi scadrà il termine per i campionati di calcio femminile, calcio a cinque ed amatori. Al momento, in Federazione non si attendono forfait dell'ultima ora: "Può succedere di tutto, ma colpi di scena non sono alle viste" anticipa il presidente regionale Mario Martini, che aggiunge: "Abbiamo avuto notizia di due fusioni, quelle avvenute tra il Vermegliano e l'Isonzo e tra la Tilaventina e l'Orcenico Superiore, fusioni che non comporteranno alcun ripescaggio per altre formazioni. Ci potrebbero essere, invece, delle novità in Terza, dovute alla possibile partecipazione al torneo di tre nuove compagini, due del Pordenonese e una della provincia di Trieste". Dopo il rito delle iscrizioni, l'attesa dei club si focalizzerà sulla composizione dei gironi nelle varie categorie (attesa che dovrebbe durare fino ai primi di agosto), un passaggio importante che, c'è da giurarlo, creerà come d'abitudine qualche malumore: ma accontentare tutti non è possibile. Sono invece già stabilite le date di inizio della stagione agonistica vera e propria. La coppa Italia (squadre di Eccellenza e Promozione) e la coppa Regione riservata a club di Prima e Seconda categoria prenderà il via domenica 8 settembre. Una settimana più tardi scenderanno in campo pure le formazioni di Terza, che si sfideranno per la coppa Regione di categoria, con in palio per la vincente - ed è una novità rispetto al passato - il diritto alla promozione in Seconda nel caso di disponibilità di posti. Domenica 22 scatteranno infine i campionati di Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda e Juniores. Il direttivo regionale ha inoltre deliberato di ripartire l'avanzo di gestione relativo alla stagione 2000-2001, pari a circa 61.700 euro. Di questi, 35.700 circa serviranno a rimborsare parzialmente le spese postali sopportate dalle società, mentre 26.000 circa finiranno nelle casse delle vincenti della coppa disciplina nei vari tornei d'appartenze, nonchè per contributi straordinari. Infine, sono stati resi noti i club vincitori dell'iniziativa "Per un calcio migliore", volta a premiare chi interpreta nel modo migliore lo spirito dilettantistico: si tratta di Lumignacco, Tiezzese, Staranzano, Pieris/B, Montebello, Pit Stop, Onda Cremisi, San Luigi e Pro Fiumicello. Alessandro Maganza


Lo decide il consiglio comunale Aussa-Corno: nel consorzio anche Fiumicello
Anche il Comune di Fiumicello entra a far parte del Consorzio per lo sviluppo della Zona industriale dell'Aussa-Corno. Nella sua ultima riunione, infatti, il consiglio comunale ha deliberato l'acquisizione di cinque quote del capitale sociale dell'ente sangiorgino. "Il fatto di entrare nel consorzio - ha illustrato il sindaco Dean - rappresenta un'occasione per ragionare assieme agli altri comuni della zona dello sviluppo economico di tutta la Bassa". A favore dell'ingresso nell'ente si sono espressi oltre alla maggioranza, anche il consigliere di "Novità e Dialogo" Furlanut, mentre i rappresentanti del maggiore gruppo di opposizione, "Fiumicello per tutti", hanno votato contro. Ingresso nel consorzio a parte, l'altro piatto forte dell'ultima seduta del consiglio comunale fiumicellese era rappresentato dall'analisi del conto consuntivo per il 2001 che si è chiuso con un avanzo di amministrazione di circa 413 mila euro. "Questa somma così alta - ha spiegato il sindaco - è costituita in parte dai risparmi del 2001 e, in parte, dall'avanzo del 2000 che, a causa di una norma regionale, non è stato possibile, per motivi di tempo, spendere l'anno scorso". Come ha precisato il primo cittadino, comunque, la cifra era prevista tanto che 361 mila euro sono stati già stati impegnati con bilancio di previsione di quest'anno per la realizzazione dei loculi del cimitero, dei marciapiedi in alcune vie e di altre opere pubbliche. "Nel complesso - ha proseguito Dean - mi pare che il consuntivo sia positivo". Michele Tibald


Attraverso i filmati identificati anche i tifosi juventini. Ai più intemperanti divieti fino a due anni e obbligo di firma
Tifo violento, non ci sarà tolleranza
Dopo i tafferugli stadio vietato a 13 ultras. La Questura: "Lo spettatore non può rischiare"

Mano pesante con i tifosi violenti. Gli accertamenti sui responsabili dei tafferugli del 5 maggio, quando allo stadio Friuli si disputò Udinese-Juventus, sono stati ultimati: tredici ultras friulani sono stati puniti con il divieto di ingresso allo stadio, provvedimento dell'Anticrimine che, in nove casi, si accompagna con l'obbligo di firma in Questura durante le partite di calcio. Gli allontanamenti dagli impianti sportivi vanno da uno a due anni, a seconda della gravità degli episodi in cui i supporter sono rimasti coinvolti e dei loro precedenti (in alcuni casi al tifoso era già stato notificato un divieto di accesso allo stadio oppure aveva dei precedenti per reati di violenza). L'obiettivo del questore Francesco Celentano è quello di non far più correre rischi agli spettatori: "I papà - è il messaggio - quando vanno in curva con i loro bambini devono poter stare tranquilli". Il 5 maggio, a Udine, ultima partita di campionato, i tafferugli sono scoppiati sugli spalti coinvolgendo una cinquantina di persone e trascinandosi, nel dopopartita, all'esterno dello stadio. Armati persino di bastoni, alcuni tifosi juventini hanno cercato il contatto con gli ultras della Curva Nord, storicamente antijuventina, e hanno cominciato a lanciar sassi e bottiglie. Alcune persone sono rimaste ferite, tra cui uno spilimberghese colpito a un occhio da un mattone mentre beveva una birra a un chiosco. Le immagini girate dalle telecamere di un sistema televisivo interno allo stadio hanno permesso agli uomini della Squadra tifoserie della Digos di incastrare 22 tifosi tra i 20 e i 35 anni. Tutti sono stati segnalati alla Procura di Udine per reati che vanno dai danneggiamenti alla rissa. E ancora per la violazione della legge contro la violenza negli stadi, violenza, resistenza e lesioni. Al momento il divieto di ingresso allo stadio riguarda 13 tifosi di Udine (tre), Pradamano, Terzo d'Aquileia, Ampezzo, Fiumicello, San Giorgio di Nogaro, San Quirino, Pasian di Prato, Lignano, Pozzuolo e Povoletto. Ci sono poi i tifosi juventini di cui si sta occupando la Questura di Torino: alcuni sono già stati identificati e nei loro confronti è stato aperto un procedimento. C.A.


Tre nuovi elementi nella banda "Michelas"
La processione del Corpus Domini è sempre un momento importante per la banda "Tita Michelas" di Fiumicello. È l'occasione per il debutto dei nuovi suonatori che provengono dai corsi tenuti dal maestro Gino Comisso. Anche quest'anno ha offerto il primo test di prova per tre nuovi musicisti. Alquanto emozionati si sono messi in fila e hanno iniziato, sotto l'ala protettiva dei più "veci", questa nuova esperienza. Con loro ora il gruppo bandistico ha quasi raggiunto i 60 elementi. La processione, presieduta da don Giorgio, si è snodata per le vie del paese e tutto è andato per il meglio: contenti e soddisfatti le tre matricole, che hanno subito rotto il ghiaccio. Ora le attende un'"estate calda", per i tanti impegni del gruppo musicale. Questi i loro nomi: Simone Dean, 11 anni, percussioni; Marco Tumpich, 13, clarinetto; Boris Scrazzolo, corno (nella foto).


Furto di corrispondenza Condannato a due mesi
Il 27 luglio 2000 era stato sorpreso dalla polizia mentre stava staccando dal muro una cassetta delle lettere in pieno centro a Udine. Fabio D'Alessio, 48 anni, ufficialmente residente a Fiumicello, da qualche tempo senza fissa dimora, era stato bloccato e identificato dai poliziotti. Con sorpresa gli agenti constatarono che D'Alessio aveva in mano una cinquantina di lettere indirizzate a cittadini udinesi e già timbrate. Dagli indirizzi riportati sulle buste i poliziotti risalirono a una serie di condomini che probabilmente poco prima erano stati "visitati" da D'Alessio. Si trovavano in via Anton Lazzaro Moro, via Marinoni, vicolo Sillio, largo dei Pecile, via Sarpi, via Cisis. Le cassette postali vennero trovate scardinate e così nei confronti dell'uomo scattò l'accusa di furto di corrispondenza. La vicenda è stata esaminata ieri in Tribunale davanti al giudice monocratico Piervalerio Reinotti. D'Alessio era difeso d'ufficio dall'avvocato Giorgio Weil. Pare non ci sia un motivo particolare per giustificare i furti. Forsi si trattò di una sorta di "bravata". D'Alessio è stato condannato a due mesi e 15 giorni di reclusione con la condizionale.


Lo stanziamento dalla Regione ai Comuni di 250 mila euro è fermo al palo. Manca ancora la data per il trasferimento dei fondi Isola della Cona, riserva senza soldi
A rischio la stessa sopravvivenza della struttura. Protesta il sindaco di Staranzano La Riserva naturale regionale della Foce dell'Isonzo con il suo baricentro turistico dell'Isola della Cona è rimasta senza soldi. Sembra una battuta, ma la realtà è proprio questa poiché i previsti finanziamenti di 250 mila euro che avrebbero dovuto arrivare dalla Regione con l'approvazione di un decreto legge sono ancora fermi al palo.Inoltre non essendo stata stabilita la data per confermare lo stanziamento dei soldi, la situazione potrebbe mettere davvero in serie difficoltà la sopravvivenza della struttura. E' in ballo la gestione del personale, dei servizi e delle risorse, affidate all'Ecothema di Trieste dai quattro comuni gestori della Riserva naturale regionale della Foce dell'Isonzo, cioè Staranzano, Grado, San Canzian e Fiumicello. "Si tratta di una tecnica non proprio regolare quella seguita dalla Regione - ha affermato Giorgio Nogherotto, sindaco di Staranano, Comune capofila -perché questo modo di agire rischia di mettere in crisi un sistema collaudato che fa affidamento per le spese su somme certe messe a bilancio. Se i supporti finanziari vengono meno o sono rinviati anche solo di un mese nasce un problema che i Comuni da soli non riescono a risolvere. Anche lo scorso anno si rischiò la paralisi poi ci fu lo stanziamento". "Mal comune, mezzo gaudio", dice il solito proverbio che calza a pennello nell'attuale situazione essendo praticamente tutte le Riserve e i Parchi regionali rimasti all'asciutto per la mancata assegnazione dei contributi che fanno treamre i polsi agli enti gestori. Una delle angosce maggiori riguarda il fatto che a fronte di una promessa iniziale di finanziamento, i fondi potrebbero non essere quelli chiesti in prima battuta, ma addirittura inferiori per cui i comuni della Riserva si troverebbero in una pesante situazione di sbilancio. Intanto da qualche giorno la bibliografia sull'area naturalistica si è arricchita di una bella pubblicazione in italiano, inglese, tedesco e sloveno intitolata "Riserva naturale regionale Foce dell'Isonzo" realizzata da Edizioni Sviluppo 2000 in collaborazione con l'Ente gestore e la Regione. I capitoli più importanti riguardano la nascita della riserva regionale e l'ambiente con la flora e la fauna. Unico neo il madornale errore che ha stravolto il cognome del sindaco Giorgio Nogherotto, che è diventato Nogheretto. Ciro Vitiello


Si amplia la collaborazione tecnica e commerciale tra la Cofi e il consorzio di Cesena
Fiumicello, proficua l'intesa con Agrifrut

Buoni risultati e grande soddisfazione all'Agrifrut di Cesena, realtà di punta della Confcooperative in campo ortofrutticolo con la quale collabora anche la Cofi di Fiumicello - azienda leader nel Friuli-Venezia Giulia nella produzione di pesche, il classico frutto dell'estate -, per la chiusura del bilancio 2001 e la liquidazione dei prodotti invernali. Pur di fronte a una contrazione produttiva di quasi il 15% (78.500 tonnellate), Agrifrut ha chiuso l'esercizio 2001 con un fatturato di quasi 62 milioni di euro (+17% rispetto al 2000), di cui 10,5 provenienti dalla commercializzazione dei prodotti biologici, con una crescita del 65% rispetto all'anno precedente. Di particolare soddisfazione per i 1.500 soci della cooperativa il listino di liquidazione dei prodotti invernali che complessivamente ha raggiunto i 6,5 milioni di euro. In particolare, il kiwi di 1ª qualità è stato liquidato a 0,85 euro/kg (+104% rispetto all'annata precedente), le pere a 9,59 euro/kg (+30%), le mele tradizionali a 0,40 euro/kg (+75%), mentre le mele Fuji hanno raggiunto 0,67 euro/kg (+30%). Dopo alcune annate interlocutorie - rileva il direttore di Agrifrut, Maurizio Mantovani - i risultati positivi del 2001 rappresentano il frutto di una politica commerciale, che Agrifrut porta avanti con soddisfazione nell'ambito di Gruppo Conerpo, e dei proficui rapporti con Conserve Italia sul fronte industriale, ma soprattutto sono i primi, benefici effetti di precise scelte che la nostra cooperativa ha compiuto in campo tecnico e organizzativo". "Agrifrut è stata la prima cooperativa ortofrutticola italiana a ottenere la certificazione Uni Iso 9000 - conclude Mantovani - e sulla strada dell'incessante valorizzazione qualitativa della propria offerta ha ottenuto importanti risultati per quanto riguarda il controllo di processo dal campo alla tavola e il lancio di alcuni progetti ad alto contenuto innovativo, come il kaki a polpa soda (maturazione di tipo spagnolo) e le drupacee (pesche, nettarine e albicocche) raccolte al giusto grado di maturazione e lavorate direttamente in campagna: tutte iniziative che premiano l'impegno dei produttori e suscitano un grande interesse da parte del consumatore". "Sul fronte territoriale - sottolinea il presidente Maurizio Gardini - alla tradizionale, diffusa presenza nel comprensorio di Forlì e Cesena, si stanno affiancando alcune significative realtà in zone tra le più vocate per la frutticoltura, in Lazio, Campania, Abruzzo, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, oltre che nel Ravennate, con la fattiva collaborazione della Ciam di Sant'Agata sul Santerno. In Friuli-Venezia Giulia sta proseguendo felicemente la collaborazione tecnica e commerciale con la cooperativa Cofi di Fiumicello, cui si aggiungono nuovi programmi di coltivazione per ortaggi e frutti con il Consorzio agrario regionale".


L'accorpamento dei comuni della Bassa per evitare la chiusura
"Soltanto Cervignano può salvare il tribunale"

Il futuro del Tribunale di Gorizia è legato a un disegno di legge e all'allargamento del suo raggio d'azione al Cervignanese. Se verrà accolto, l'istituzione continuerà a operare in città in barba alle minaccie di un accorpamento con Trieste. L'iniziativa parlamentare è stata presentata direttamente dal suo promotore (il senatore Luciano Callegaro della Lega Nord) ieri pomeriggio all'assemblea pubblica degli avvocati della provincia di Gorizia, svoltasi in un affollatissimo Palazzo Attems. La riforma dell'ordinamento giudiziario prevede, infatti, la soppressione di tutti quei Tribunali che hanno un bacino d'utenza inferiore a 200 mila persone. La provincia di Gorizia raggiunge a malapena i 142 mila abitanti. "Non è del tutto infondata l'ipotesi che Gorizia possa perdere il suo Tribunale - ha messo in guardia Callegaro -. I numeri, infatti, sembrerebbero condannarla. Per questo ho presentato urgentemente un disegno di legge (il numero 1519, ndr) che prevede l'accorpamento a Gorizia dei Comuni del Cervignanese, vale a dire Aiello, Aquileia, Campolongo al Torre, Chiopris, Fiumicello, Ruda, San Vito al Torre, Villa Vicentina, Tapogliano, Terzo d'Aquileia e Visco. In questa maniera allargheremo il bacino d'utenza". Ma la proposta di Callegaro si sorregge principalmente su una motivazione di carattere tecnico-organizzativa. "Cervignano è l'unico Comune ricadente sotto il Tribunale di Udine in cui viene utilizzato il sistema tavolare, proprio come a Gorizia. Oltre a ragioni di carattere storico, la 'ri-unione' giuridica avrebbe la sua logica spiegazione". Callegaro, quindi, non ha nascosto rischi per il Tribunale di Gorizia che potrebbero però essere scongiurati con l'accoglimento della sua bozza di legge. Un'iniziativa apprezzata dal presidente del Tribunale di Gorizia Arrigo De Paoli che l'ironia della sorte vuole sia residente proprio a Cervignano. "Non ci sono alternative - ha sottolineato -: l'unica via d'uscita è l'allargamento del raggio d'azione del Tribunale al Cervignanese. È importante che Gorizia, capoluogo di provincia, mantenga quest'istituzione in città. Innanzitutto per le sue peculiarità: questa è una terra di confine dove il contrabbando doganale, lo spaccio della droga, l'emergenza dei clandestini sono problemi che gravano sull'attività del Tribunale. E poi - ha aggiunto con tono scherzoso - saranno anche 142 mila gli abitanti in questa provincia ma la litigiosità è pari a quella di oltre 200 mila residenti". Sin qui gli auspici: De Paoli, quindi, ha fatto una considerazione da "cittadino" cervignanese. "Diciamo la verità: l'Amministrazione comunale uscente di Cervignano non ha mai dimostrato grandi aperture a Gorizia. E il fatto che l'attuale sindaco sia espressione della Giunta uscente non mi induce all'ottimismo. Speriamo di trovare le porte aperte: ne beneficerebbero entrambe le realtà". Perplessità condivise nei loro brevi interventi dall'onorevole Alessandro Maran ("ho chiamato il nuovo sindaco di Cervignano ieri mattina ma non era a conoscenza del problema") e dal presidente della Provincia Giorgio Brandolin: "Attenzione: questa è la nostra volontà ma qual è la volontà dei cervignanesi? Da quel territorio - ha ribadito Brandolin - non ho mai avuto segnali di voler tornare alla 'casa madre', ovvero nella nostra provincia. Vedremo: occorre l'impegno di tutti". A partire dal sindaco Vittorio Brancati che ha promesso di attivarsi per risolvere tutti i problemi più urgenti che gravano sulla giustizia goriziana. Più ecumenico l'intervento di Roberto Petiziol, componente del Consiglio nazionale forense che, rappresentando 1500 avvocati e 5 ordini distrettuali, non si è sbilanciato. Al presidente dell'ordine degli avvocati Bruno Garlatti è toccato, invece, elencare le cose che non vanno al Tribunale di Gorizia: dalla dotazione organica totalmente insufficiente al totale disinteresse per le peculiarità "di confine" di questo territorio. Il Procuratore della Repubblica Carmine Laudisio ha quindi ricordato gli 11 mila 210 procedimenti assorbiti dalla Procura circondariale, "un dato che non trova eguali in Italia se non a Napoli". Laudisio ha, quindi, puntato il dito contro la ristrettezza della pianta organica: "Servirebbero 7 magistrati alla Procura della Republica: ce ne sono soltanto 5". Non ha partecipato all'assemblea l'onorevole Ettore Romoli. Ha aperto il pomeriggio di lavori il professore Rodolfo Bettiol che ha parlato del ruolo del giudice di pace nel processo penale. Francesco Fain


Per aver detto che i piccoli rom ...
Per aver detto che i piccoli rom vanno a rubare e che gli zingari trafficano in armi e droga, Diego Volpe Pasini, 41 anni, è finito davanti al giudice. A denunciarlo per aver pronunciato frasi ingiuriose è Pier Franco Plazzotta, 52 anni, di Udine, portavoce - come lui si definisce - dei nomadi. Ieri il processo e la sentenza di proscioglimento per "difetto di procedibilità" nei confronti di Volpe Pasini. Il fatto è avvenuto in occasione di un pubblica assemblea nella sala convegni "Don Bison" di Fiumicello. Ad innescare il procedimento giudiziario è stata la querela di Plazzotta. Ed è proprio questo il motivo che ha portato il giudice di Palmanova, su istanza dell'avvocato della difesa Andrea Mascherin, a chiudere il caso con un'assoluzione. Plazzotta, infatti, non è soggetto legittimato a sporgere querela dal momento che le frasi pronunciate da Volpe Pasini riguardano un esteso numero di persone. Non è legittimato anche perché non esiste un documento ufficiale che lo pone a capo di un gruppo che può considerarsi o meno leso da quelle parole. Pasini in aula non ha negato di aver proferito le frasi, affermando di avere solo espresso liberamente una sua opinione dicendo che "i bambini rom vanno a rubare e gli zingari esercitano il traffico d'armi e droga". Per Plazzotta l'intento di Pasini era quello di "arrecare pubblicità politica a se stesso su un argomento di non sua pertinenza". I fatti sono del 21 novembre del '97. Sentenza del giudice Mauro Qualizza di Udine (pm Pier Paolo Marino).


Stroncato da un improvviso infarto
Saranno celebrati questa mattina i funerali di Maurizio Donda, 49 anni, di Fiumicello . L'uomo, residente a Papariano in via Innocente Sante, è stato stroncato da un improvviso infarto. Il malore lo ha colto di sorpresa ieri mattina, mentre era in casa. Sono stati chiamati immediatamente i soccorsi, ma non c'è stato niente da fare. La morte coglie di sorpresa tutti: aveva sofferto già di problemi al cuore, ma negli ultimi anni la sue condizioni di salute non erano certo preoccupanti. Si era trasferito a Fiumicello circa 4 anni fa da Staranzano, con la moglie e la figlia di 11 anni.La messa sarà celebrata nella cappella del cimitero di Fiumicello alle 11.


Mondo del calcio conquistato
dall'enogastronomia friulana

Può la "gola" distrarre dalle belle donne e perfino dagli amatissimi protagonisti del calcio italiano? Eccome se può! La dimostrazione concreta si è avuta, qualche giorno fa, a Lignano Sabbiadoro, in occasione del party, rigorosamente a base di prodotti friulani, offerto dalla Camera di Commercio di Udine agli ospiti arrivati in Friuli per Eurochampion, la manifestazione organizzata dall'Udinese Calcio per premiare i "protagonisti del pallone". Prosciutto di San Daniele, formaggi e salumi della montagna, l'immancabile frico, la trota friulana e i vini Doc Friuli Grave (Piero Pittaro di Codroipo, Azienda agricola Di Lenardo di Gonars, F.lli Pighin di Pavia, Cantina di Bertiolo, Teresa Raiz di Povoletto), oltre alla tradizionalissima "piarciolade" di Fiumicello, hanno letteralmente rubato la scena a tante splendide ospiti e ai vip del calcio. Dopo i primi, timidi assaggi, il buffet elegantemente allestito nel parco adiacente all'Arena Alpe Adria di Lignano, è stato assediato dai partecipanti alla serata. Da Bruno Pizzul a Candido Cannavò, ex direttore della Gazzetta dello Sport, da Gianfranco De Laurentis ad Alfredo Provenzali, da Aldo Biscardi a Carlo Cudicini, il portiere del Chelsea, premiato come miglior calciatore italiano all'estero, fino al mitico arbitro Pierluigi Collina, nessuno ha resistito al richiamo della genuinità sposata con la raffinatezza culinaria. E allora via con gli assaggi, i "bis" e i "tris" di sfiziose proposte gastronomiche servite ininterrottamente per tutta la serata. Non si è sottratta al richiamo delle golosità nemmeno la spumeggiante Simona Ventura, che ha presentato la serata con la consueta "verve". Polenta, zuppa di pesce e seppie in umido hanno riscosso unanimi consensi, mentre la "Quintessentia di erbe alpine" proposta da Giannola Nonino nella versione estiva "on the rocks", ha conquistato nuovi estimatori. Consorzi tutela vini Doc Friuli Grave, prosciutto di San Daniele, marchio Gubana di Cividale, Latterie Friulane, consorzio Carnia di Tolmezzo, il gruppo gelatieri dell'Ascom, il comune di Fiumicello, Udine Mercati, l' associazione italiana sommelier e le aziende Belfrutta, Cucina di Carnia, Distilleria Nonino, FriulTrota, Goccia di Carnia, Jolanda de Colò, Savio Formaggi, Wolf Sauris sono le aziende e gli operatori che hanno contribuito alla riuscita della serata, ringraziati in modo particolare dal presidente della Cciaa di Udine Enrico Bertossi, che anche in questa occasione non ha mancato di sottolineare come i prodotti tipici del Friuli rappresentino il miglior biglietto da visita per un territorio che non ha nulla da invidiare a realtà ben più famose.


Il dottor Aldo Centore, con la riforma dell'agosto 2000, vede ampliate le sue competenze
Udienza penale per il giudice di pace
Ha riguardato quattro ipotesi di guida in stato di ebbrezza e un caso di ingiurie

In un'aula completamente rinnovata negli arredi, il Giudice di pace di Cervignano, dottor Aldo Centore, ha tenuto la prima udienza penale di questa importante e fondamentale figura di magistrato onorario, la cui competenza, dal 1° maggio '95 a oggi, ha avuto esclusivamente risvolti civilistici. La riforma introdotta con il decreto legislativo 28 agosto 2000, emanato in forza di una espressa delega, ha, quindi, preso definitivamente avvio con il "battesimo del fuoco" celebrato nella sala udienze al piano terra dell'immobile di piazza Unità, già sede pretorile. Il giudice di pace del capoluogo della Bassa friulana, assistito dal cancelliere Adriano Barattin, ha trattato i cinque procedimenti iscritti a ruolo, di cui quattro riguardanti ipotesi di guida in stato di ebbrezza alcoolica e uno riguardante il reato di ingiurie. La pubblica accusa era rappresentata, nella circostanza, dal maresciallo dei carabinieri Alessandro Scapaccini. La prima vicenda vedeva, in veste di protagonista, L.P., 57 anni, di Aquileia che, secondo il capo d'accusa, il 6 marzo scorso, aveva indirizzato alcune espressioni offensive a un compaesano. A causa di un impedimento del difensore, peraltro, il processo è stato rinviato al prossimo 26 novembre. Gli altri quattro casi riguardavo persone sorprese al volante in stato di alterazione dovuta all'ingestione di bevande alcooliche. Mancando le fonti di prova è stata dichiarata la nullità del decreto di citazione a giudizione emesso nei confronti di un trentacinquenne di Cervignano, per fatti accertati dai carabinieri il 26 gennaio 2002. Il sessantaseienne cervignanese A. M., invece, è stato ammesso all'oblazione con riferimento a un verbale redatto dalla Polstrada di Palmanova, a Papariano di Fiumicello, il 7 febbraio dell'anno in corso. Alla prossima udienza, verificato l'avvenuto pagamento dell'importo complessivo di circa 1.300 euro (1.291 a titolo di sanzione pecuniaria e 8.91 per spese processuali) il dottor Centore dichiarerà , con sentenza, il non doversi procedere nei confronti dell'imputato. Un serbo di 47 anni, M.D., si trovava, nel gennaio scorso, sull'A4, nel territorio del Comune di Campolongo al Torre, al volante in stato di ebbrezza mentre il 2 febbraio , sempre la polizia stradale, aveva contestato la violazione dell'articolo 186, secondo comma, del codice della strada a un cinquantaquattrenne, G.S., di Bagnaria Arsa. In entrambi i casi, in seguito alla notifica irregolare del decreto di citazione, il processo è stato rinviato al prossimo 26 novembre. Giovanni Cinque