Venerdì 18 gennaio, il Messaggero: Sarà presentato oggi in sala don Bosco a Villesse. Un libro su monsignor Bison
Venerdì 18 gennaio, il Piccolo: Nel ricordo di don Bison
Domenica 20 gennaio, il Messaggero: Tre corali a confronto sabato a Fiumicello
Domenica 20 gennaio, il messaggero: A giorni lo sportello unico per agevolare le aziende
Domenica 20 gennaio, il Piccolo: Don Bison, prete scomodo ma ancora amato da tutti
Mercoledì 23 gennaio, il Messaggero: Un libro ricorda le 'battaglie' di don Bison
Giovedì 24 gennaio, il Messaggero: Ciclista investito da un’auto pirata
Giovedì 24 gennaio, il Messaggero: Un comitato per l’amideria
Giovedì 24 gennaio, il Messaggero: Una regione di attori
Giovedì 24 gennaio, il Gazzettino: Repertorio inedito per la banda 'Michelas'
Sabato 26 gennaio, il Messaggero: Tre cori a Fiumicello per la 29ª edizione dellIncontro musicale
Sabato 26 gennaio, il Messaggero: Grazie allo sviluppo del Progetto Reti civiche Arriva la firma elettronica
Domenica 27 gennaio, il Piccolo: Inaugurato il nuovo macello in Burkina Faso
Lunedì 28 gennaio, il Piccolo: Buttrio e Fiumicello spodestano il Corno
Mercoledì 30 gennaio, il Messaggero: Volontari del soccorso in crescita: alla Sogit serve una sede adeguata
Giovedì 31 gennaio, il Messaggero: Vapori, denunciato carrozziere
Giovedì 31 gennaio, il Gazzettino: Le iscrizioni hanno confermato le classi dello scorso anno
Giovedì 31 gennaio, il Gazzettino: Sogit gemellata con Lignano



Sarà presentato oggi in sala don Bosco a Villesse Un libro su monsignor Bison
La figura di monsignor Giuseppe Bison rivive in un libro che verrà presentato oggi a Villesse nella sala don Bosco (al termine della messa delle 18), a cura del comitato "Ricordiamo don Bison", che riunisce al suo interno parrocchiali di Villesse, Fiumicello e Villa vicentina, promotori dell’iniziativa editoriale in ricordo del sacerdote. Nato ad Albigàsego (Padova) e consacrato sacerdote il 16 marzo ’35, l’attività pastorale di monsignor Bison inizia dalla parrocchia di San Lorenzo di Fiumicello. Nel 1941 giunge a Villesse, per poi tornare nuovamente a Fiumicello, ma nella parrocchia di San Valentino. Nominato monsignore nel 1970 dall’arcivescovo Pietro Cocolin, nel ’75 è costretto a ritirarsi dal ministero pastorale per motivi di salute e si stabilisce presso il beneficio Baiocchi di Villa vicentina, periodo nel quale si fa comunque conoscere e apprezzare dalla comunità religiosa locale e riceve pure l’onorificenza di Cappellano di Sua Santità. Scomparso il 21 novembre 1991, nei luoghi dove ha operato ha lasciato un vivo ricordo, a tal punto che sono diverse le persone che hanno inteso partecipare alla compilazione del volume formando, come detto, un comitato. Circa 50 i contributi e le testimonianze che sono state raccolte nel libro, suddiviso in una parte narrativa, pur riccamente illustrata, dedicata al ricordo del sacerdote e della sua attività nelle parrocchie servite, e una seconda prettamente fotografica, che offre una bella carrellata di immagini riguardanti la vita dei singoli paesi tra la metà degli anni Trenta e i primi anni Novanta. Ne esce un quadro completo della realtà storica dei centri che conobbero don Bison, al quale, nell’intenzione dei promotori, si è voluto ristabilire credito per l’opera svolta, rispondendo in un certo senso ad alcune affermazioni non condivise del volume storico "Le passioni del ’900".


Nel ricordo di don Bison
In occasione del decimo anniversario della morte del compianto parroco monsignor don Giuseppe Bison, avvenuta il 21 novembre 1991, Villesse lo ricorderà oggi attraverso una cerimonia commemorativa che prevede la celebrazione, alle 18 nella parrocchiale di San Rocco, di una messa alla quale farà seguito, nella vicina sala parrocchiale Don Bosco la presentazione del libro intitolato «Giuseppe Bison sacerdote». Il volume, che conta quasi 200 pagine, è stato realizzato da un comitato composto da cittadini di Villesse, Fiumicello e Villa Vicentina, luoghi in cui monsignor Bison ha svolto la sua missione pastorale, i quali hanno voluto porre in risalto la figura e l’opera svolta dal religioso.


Tre corali a confronto sabato a Fiumicello
Sabato, alle 20.30, nella sala consiliare del municipio di Fiumicello si rinnoverà l’Incontro musicale fiumicellese, giunto alla 29ª edizione. Ad esso parteciperanno i complessi: Coro Lorenzo Perosi di Fiumicello diretto da Italo Montiglio; Mesani Pevski Zbor Hrast di Doberdò diretto da Hilarij Lavrencic; Schola San Rocco, di Vicenza, direttore da Francesco Erle. Saranno eseguite musiche di Antonio Illersberg, Cecilia Seghizzi, I. M. Linderberg, Ralph Vaughan Williams, Pierangelo Valtinoni, Hilarij Lavrencic, Pavle Merkù, Aldo Kumar, Marrimo Priori, Francesco Erle, Felix Mendelssohn. A parte dunque il doveroso omaggio alla tradizione con il Salmo 2 per doppio coro di Felix Mendelsshon, il resto del programma è centrato in gran parte sulla musica contemporanea di autori viventi di cui ben cinque del Friuli-Venezia Giulia sia con brani d’autore sia con elaborazioni di materiale popolare. Di particolare rilievo il livello artistico dei complessi esecutori tutti con un curriculum che può vantare riconoscimenti a livello regionale, nazionale e internazionale. Uno stimolante confronto fra tre diverse culture vocali - corali (friulana, slovena e veneta) cui si aggiungono anche altre culture linguistiche (italiana, tedesca e inglese).


A giorni lo sportello unico per agevolare le aziende
Entro la fine del mese aprirà nel comune di Cervignano (Ufficio commercio) lo sportello imprenditoriale unico a livello comprensoriale. All'iniziativa hanno aderito i comuni di Cervignano (capofila), Aquileia, Campolongo al Torre, Ruda, Fiumicello, Tapogliano e Terzo di Aquileia. «In questa maniera si fornirà alle imprese territoriali un servizio importantissimo - afferma il sindaco Mauro Travanut -, in quanto verrà riunito in un unico ufficio l'iter burocratico relativo all'apertura di una qualsiasi attività commerciale, risparmiando così agli imprenditori lungaggini di qualsiasi tipo. In pratica si snellisce il sistema: un imprenditore non dovrà più rivolgersi ad altri uffici, come avviene attualmente: vigili del fuoco, Camera di commercio, Azienda sanitaria e altro. Lo sportello comunale imprenditoriale penserà a tutto e all'imprenditore, a pratica conclusa, sarà consegnata l'autorizzazione richiesta». «Intendiamoci, non sono stati risolti tutti i problemi annessi e connessi: il lavoro del comune aumenterà, in quanto dovrà seguire tutti i passaggi necessari, ma alle aziende sarà fornito un servizio importantissimo, significativo. Abbiamo impiegato molto tempo per raggiungere questo obbiettivo, perché il servizio richiedeva un'organizzazione particolare e una modifica allo statuto comunale. Ringrazio, tra l'altro, i sindaci del mandamento che hanno collaborato alla riuscita del progetto. Ciò che conta è il risultato». Il consigliere comunale Igor Pozzar ha ricordato che per aprire una qualsiasi attività imprenditoriale si è costretti ad investire prima di tutto tempo e danaro, in quanto ci si deve rivolgere a numerosi enti. «Con lo sportello comunale imprenditoriale - ribadisce Pozzar - è sufficiente che l'imprenditore si rivolga all'impiegato comunale addetto: penserà il comune a seguire la pratica».


Don Bison, prete scomodo ma ancora amato da tutti
Don Giuseppe Bison è stato un prete scomodo che della lotta al comunismo ha fatto il suo maggior impegno pastorale, oppure è stato un sacerdote fedele ai dettami imposti allora dalla Chiesa, tesi a difendere quei valori evangelici che si riteneva fossero messi in pericolo dall’avvento del marxismo o materialismo storico? Questa la non certo semplice domanda attorno alla quale ha ruotato, a Villesse, la presentazione del libro «Giuseppe Bison sacerdote» realizzato in occasione del decimo anniversario della morte. Al di là, comunque, di ogni singolo giudizio storico sull’operato di don Bison nel travagliato periodo del secondo dopoguerra, la risposta dei cittadini ha fatto capire quanto il compianto sacerdote sia stato molto amato in ogni luogo dove ha operato: San Lorenzo di Fiumicello (1935-’38), Poggio Terza Armata e San Martino del Carso (’38-’41), Villesse (’41-’58), Fiumicello (’58-’75), Villa Vicentina (’75-’91). Tantissimi non hanno infatti voluto mancare alla commemorazione iniziata con una messa celebrata dal vicario generale, don Adelchi Cabass, che ha ringraziato don Bison per l’impegno a favore delle persone più povere e deboli. Successivamente, è stato presentato il volume composto a cura di un comitato formato da cittadini di Villese, Fiumicello e Villa Vicentina e che verrà donato a tutte le famiglie del tre centri. La presentazione è stata introdotta dal sindaco Simonetta Vecchi che ha fatto presente come il libro rappresenti uno strumento importante per comprendere meglio la storia. E’ quindi intervenuto don Andrea Bellavite che ha richiamato tutti, proprio in ricordo dell’impegno sociale di don Bison, ad essere maggiormente partecipi del proprio tempo. E’ spettato infine a Ferruccio Tassin presentare i contenuti dell’opera, descrivendo don Bison come un prete politico, ma non in segno negativo, in quanto per don Bison la politica ha rappresentato la carità. Achille Burgnich ha infine ricordato come la pubblicazione è stata realizzata «senza fini critici o di beatificazione, ma come un sereno contributo per arricchire e comprendere meglio la storia».


Un libro ricorda le “battaglie” di don Bison
Ha destato molto interesse l’uscita del libro su monsignor Giuseppe Bison, parroco di Villesse tra gli anni Quaranta e Cinquanta, figura importante, ma anche controversa, alla quale alcuni parrocchiani, riuniti in un comitato spontaneo, hanno sentito l’esigenza di dedicare un ricordo. Sono state molte le persone che venerdì hanno assistito alla presentazione del volume che ripercorre la vita e l’opera del sacerdote di origini padovane, ricordato anche a Villa Vicentina e a Fiumicello, comunità coinvolte nel progetto unitamente a quella villessina, anche a livello di amministrazioni comunali e con le rispettive sedi della banca di Credito cooperativo. Il ricordo è iniziato con una messa, officiata tra gli altri dal Vicario generale dell’Arcidiocesi monsignor Adelchi Cabass e dai monsignori Trevisan e Franceschini, tutti originari di Villesse, oltre che dall’amministratore parrocchiale don Andrea Bellavite. Quindi in sala Don Bosco è stata fatta la presentazione. A introdurre la serata è stato il sindaco di Villesse, Simonetta Vecchi, che ha salutato i presenti anche a nome dei colleghi di Villa Vicentina e Fiumicello. Don Bellavite ha poi tracciato un’analisi letteraria e storiografica dell’opera, mentre l’illustrazione vera e propria è stata fatta dal professor Ferruccio Tassin il quale ha parlato di un “libro per la storia” perché nella sua lettura va richiamato il contesto storico in cui è inserita la stessa opera di don Bison. Era un tempo caratterizzato dall’antagonismo deciso tra la chiesa cattolica, da una parte, e il mondo comunista, dall’altra, maggiormente acuito nella nostra zona dalle conseguenze dei contrasti sorti attorno alla guerra partigiana e ai suoi strascichi drammatici. Di qui la descrizione del carattere fermo dello stesso sacerdote, fedele alle direttive impartite dalla chiesa, ma non per questo meno stimato e apprezzato, viste anche le dimostrazioni di gratitudine ancora oggi testimoniate nello stesso volume. A una rilettura della figura di monsignor Bison hanno puntato gli stessi autori del libro, per i quali è intervenuto il villessino Achille Burgnich, uno dei promotori dell’iniziativa. Il volume verrà ora distribuito gratuitamente a tutte le famiglie del paese. Michele Calligaris


Ciclista investito da un’auto pirata. E’ successo ieri in via Terz’Armata: anziano in sella a una bici medicato all’ospedale
Per fortuna le conseguenze per lo sfortunato ciclista che è stato investito da un’automobile, ieri mattina, non sono gravi. Ma è stato un caso di pirateria stradale l’incidente avvenuto, poco prima delle 10.30, in via Terz’Armata. Vittima è stato l’ottantaduenne Antonio Micolino, residente nella nostra città, che è stato tamponato, mentre procedeva in sella a una bicicletta in direzione del centro, da una vettura il cui conducente si è dileguato qualche minuto dopo. Dal racconto fornito dall’anziano ciclista agli agenti della Polizia stradale, accorsi sul posto con una pattuglia per effettuare i rilievi, pare che l’automobilista si sia fermato, subito dopo l’impatto, e abbia avvicinato il Micolino. Fra i due sarebbe nata una discussione, anche animata. Fatto sta che, alla fine, l’investitore è risalito in macchina e si è allontanato. L’anziano ciclista, stando sempre al racconto rilasciato alla Polstrada, non sarebbe riuscito a riconoscere il tipo di vettura e neppure a ricordare il numero di targa. Nell’urto e nella conseguente caduta, Antonio Micolino ha riportato ferite e contusioni al volto, a una gamba e al braccio destro. Con un’ambulanza del 118 è stato trasportato al pronto soccorso del vicino ospedale di via Vittorio Veneto. Dopo gli accertamenti clinici e le cure del caso, i medici lo hanno dimesso: l’anziano ciclista guarirà in una decina di giorni. La polizia stradale ha avviato le ricerche del pirata della strada che, stando ad alcune testimonianze raccolte sul luogo dell’incidente, sarebbe stato al volante di una macchina color grigio cenere. Nessun frammento di vetro o di altra parte dell’auto investitrice è stato trovato sull’asfalto: sono, quindi, piuttosto scarsi gli elementi di cui gli agenti dispongono per far luce sull’episodio. Ed è andata decisamente bene a un giovane di Fiumicello, C.P., di 22 anni che, sempre nella mattinata di ieri, è uscito di strada al volante di una Renault Clio. Il giovane stava percorrendo la provinciale 8 diretto da Sagrado a Gorizia. Giunto all’altezza di Poggio Terz’Armata, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri della stazione di Fogliano, C.P. ha improvvisamente perso il controllo dell’auto che è dapprima andata a schiantarsi contro un muretto per poi ribaltarsi sulla carreggiata. Il giovane è stato trasportato da un’ambulanza del 118 all’ospedale di Gorizia e qui medicato per le ferite riportate nell’incidente.


Si è costituito per il recupero dell’edificio Chiozza. Un comitato per l’amideria
Si è costituito in questi giorni a Ruda un comitato per salvare l'amideria Chiozza, una struttura storica che è minacciata da erosioni. A tale proposito il comitato territoriale Arci della Bassa ha convocato un'assemblea, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l'ex parlamentare Elvio Ruffino, che sul problema ha suggerito di sensibilizzare tutti gli organismi istuituzionali della Bassa. Franco Lenarduzzi ha ricordato che l'amideria, da quando è stata acquistata dal Comune, è stata utilizzata per mostre e altre manifestazioni di rilievo. «Alcuni locali - afferma Lenarduzzi - sono tra l'altro stati adibiti a magazzino comunale e sede della Protezione civile. Il comune, con l'aiuto della Regione, è intervenuto più volte per salvaguardare l'edificio, ma nonostante ciò la struttura sta cadendo a pezzi e l'amministrazione comunale non può farsi carico del suo completo recupero». Il sindaco Alfonso Sgubin ha ricordato che l'amideria doveva essere recuperata durante il Giubileo, con la trasformazione della struttura in ostello, ma la Commissione, che valutò positivamente il progetto, non lo finanziò. «Se la Regione è già finanziariamente intervenuta - spiega Ermenegildo Toso - significa che la stessa è sensibile e interessata al recupero della struttura. Urge constatare se il progetto del Giubileo è ancora valido». Il consigliere comunale di Latisana Giorgio Matassi ha invitato il Comitato per il recupero dell'edificio a rivolgersi alla Regione con una petizione ed Erminio Rigonat, rappresentante delle Acli, ha posto l'accento su tutte le strutture regionali da recuperare, auspicando la coordinazione di tutte le amministrazioni comunali coinvolte. Marino Visintin di Legambiente ha osservato che oltre ad un coordinamento tra i comuni, per raggiungere l'obbiettivo urge anche individuare un possibile utilizzo degli spazi dell'amideria. Sono intervenuti anche il presidente dell'Arci Paolo Ceppellotti e il sindaco di Fiumicello Paolo Dean.


Un’associazione aiuta i gruppi filodrammatici e ne coordina l’attività puntando anche a valorizzare la lingua friulana. Una regione di attori. Sono circa cinquanta le compagnie di teatro amatoriale
C’è capitato fra le mani un libro che, anche per l'impostazione grafica, ha catturato la nostra attenzione. Si tratta di una raccolta di testi in lingua friulana, buoni per il teatro, scritti da autori non professionisti entrati nella rosa dei migliori quattro in un concorso letterario, quello di Tescj teatrâi in lenghe furlane organizzato dall'Associazione Teatrale Friulana (Atf) e giunto, ormai, alla settima edizione. Ma chi porterà sulla scena questi testi? Perché esiste l'Atf e qual è il suo ruolo? Per rispondere a queste domande basta una piccola indagine e si scopre una fitta trama di compagnie teatrali amatoriali che, facendo riferimento all'Atf, svolge un'intensa attività. Sono circa cinquanta i gruppi composti da attori non professionisti che ogni anno riescono ad allestire almeno uno spettacolo da portare sulle scene. A queste compagnie basta poco: una sala parrocchiale, un auditorium, una palestra, o una piazza di paese. È un teatro a se stante, fai da te, portato avanti nel tempo libero da semplici appassionati, privi di ogni velleità di carriera artistica e, di conseguenza, incapace di entrare in concorrenza con il teatro professionale. Ma non è soltanto la passione a far muovere gli amatori: il loro scopo principale, infatti, è divulgare testi e opere in lingua friulana, appartenenti alla cultura locale nelle zone più periferiche della regione, quelle tagliate fuori dall'itinerario delle grandi compagnie. Diverso pubblico, diverse piazze, diverso repertorio. Alla fine, per piccolo, o grande che sia il teatro, in regione sembra esserci spazio per tutti. Ne parliamo con il presidente dell'Associazione teatrale friulana, Renzo Lavia, e con il vicepresidente Dorino Regeni. – Quando è nata l’Atf e in cosa consiste il suo lavoro? «L'Atf - spiega Lavia – è nata nel 1987 grazie ad alcuni appassionati di teatro friulano. È un organismo culturale di interesse regionale senza scopo di lucro. L'associazione vuole valorizzare la lingua, la cultura e il teatro friulani senza alcuna preclusione nei confronti di altre espressioni culturali e linguistiche. Al momento conta l'iscrizione di compagnie amatoriali delle province di Udine, Pordenone e Gorizia». – Qual è il ruolo dell'associazione? «Aiuta i propri associati a esibirsi e organizza numerose rassegne di teatro sul territorio. In collaborazione con la Fondazione Bon di Tavagnacco, per esempio, abbiamo istituito il Festival amatoriale friulano e collaboriamo all'organizzazione del Festival del teatro friulano di Fiumicello, quello Teatrale Nazionale del castello di Gorizia e quello dedicato a Luigi Rocco di Cordenons. L'associazione istituisce anche corsi di formazione per attori, registi, tecnici delle luci, del suono, truccatori, e incontri con autori professionisti. Tutto questo allo scopo di aiutare le compagnie associate ad acquisire una discreta cultura teatrale e una certa professionalità. Un altro aspetto importante è la realizzazione dei nostri spettacoli soprattutto nelle zone meno servite dalle grandi compagnie di professionisti. L'associazione, infine, mette a disposizione, per chi fosse interessato, una ricca biblioteca sul teatro». – In sintesi, per le compagnie associate, l'Atf ha un ruolo manageriale. «In un certo senso. Capita, infatti, che i Comuni intenzionati a organizzare spettacoli teatrali, si rivolgano a noi. In questo caso, a seconda delle richieste, contattiamo le compagnie più adatte verificando la loro disponibilità. Ogni anno, infatti, le compagnie che rinnovano la loro iscrizione devono presentare all'Atf il loro repertorio ed, eventualmente, gli spettacoli in preparazione. Voglio chiarire una cosa: per le compagnie teatrali noi siamo solo un punto di riferimento. Esse, infatti, sono a loro volta associazioni culturali con presidente, direttivo e statuto. Molte fra queste, vantano storia e tradizione. Di conseguenza sono libere di organizzarsi come meglio credono, anche in modo autonomo e slegato dall'Atf». – Gli spettacoli realizzati dall'Atf sono solo quelli presentati dalle compagnie associate, o l'associazione s'impegna anche in una propria produzione? «L'Atf ha già firmato due spettacoli. Il primo è andato in scena nel '98 ed era tratto da un testo di Pietro Biasatti, Lis olmis di Bertrand. È stata una rappresentazione fortunata andata in scena al Palamostre di Udine, con la collaborazione dell'Ente regionale teatrale, e al Mittelfest. Il secondo spettacolo, Strissant vie pe gnot, tratto da un testo di Luigi Cantoni, è in fase di preparazione; la regia è di Massimo Somaglino e andrà in scena a primavera. In questi casi contattiamo un regista professionista scegliendo gli attori dalle nostre compagnie». – Ci parli della vostra attività editoriale. «È soltanto agli inizi. Oltre alla pubblicazione dei testi teatrali segnalati al concorso che ha scadenza biennale, abbiamo pubblicato la traduzione in friulano, dal dialetto pordenonese, dei testi di Luciano Rocco, autore fra i più rappresentati soprattutto nell'ambito del teatro amatoriale». – Corsi, seminari, spettacoli, libri, ingaggio di professionisti... Tutto questo avrà dei costi. Come fate a sostenerli? «Grazie ai contributi pubblici – spiega Dorino Regeni – e al proposito segnaliamo con piacere la sensibilità nei confronti del teatro amatoriale. Dalla Regione riceviamo un contributo di circa 180 milioni». – Quanti spettacoli riuscite a realizzare all'anno? «Nel 2001 abbiamo collaborato alla realizzazione di ben 185 spettacoli dei quali 112 in lingua friulana, 37 in idiomi locali e il resto in italiano». – Tutto sembra filare liscio. Ma il teatro amatoriale incontrerà pure delle difficoltà. Magari la concorrenza con quello professionale… «Nessuna concorrenza. In regione c'è spazio per tutti. Il teatro amatoriale poi, ha il vantaggio di avere poche pretese: basta una sala parrocchiale, un auditorium e ce ne sono parecchi. Negli ultimi anni poi, abbiamo avuto numerose richieste dai Comuni. L'unica lamentela è la scarsa considerazione da parte degli organi di stampa». – Per il 2002 cosa si prefigge l'Atf? «Continuare – riprende Lavia – con il programma di aggiornamento e miglioramento della qualità artistica e culturale delle compagnie. Segnaliamo, al proposito, il laboratorio sul teatro comico che, condotto da Fabio Comana della compagnia Erbamil di Genova, inizierà a febbraio». Per saperne di più: www.associazioneteatralefriulana.com, info@associazioneteatralefriulana.com. con sede a Udine in via Manin, 18. telefono 0432-510856. Lucia Burello


È stato accolto con calorosi battimani il primo concerto dell’anno del complesso musicale Repertorio inedito per la banda "Michelas"
È ormai una tradizione che la banda "Tita Michelas" auguri il buon anno al paese con un concerto. Questa volta si è tenuto nella sala consiliare e come sempre ha richiamato un folto pubblico. Il maestro Gino Comisso ha voluto creare un'aria di spensieratezza, di vivacità e di gioia, quale buon auspicio per il 2002. Tutti i motivi suonati erano inediti per il gruppo, che ha voluto così arricchire il proprio già cospicuo repertorio musicale, il tutto in preparazione ai concerti che andrà ad eseguire nel corso dell'anno in regione e all'estero (non mancherà, in agosto, la partecipazione al Villacher Kirchtag, la famosa festa della birra di Villaco, che coinvolge molte bande europee). I musicisti si sono sbizzarriti dal repertorio classico, ai valzer viennesi di Strauss, fino a brani più leggeri, come la colonna sonora del film "La vita è bella" di Piovani (premio Oscar), un messaggio di pace teso ad alleviare le sofferenze dei bambini. Non è mancato un omaggio a George Harrison dei Beatles, scomparso da poco. Il calore e l'intensità degli applausi finali hanno convinto il maestro a concedere il consueto bis: la celeberrima "Marcia di Radetzky", che è stata accompagnata dal battimani ritmato del pubblico. Il sindaco Paolo Dean, presente alla manifestazione, si è compiaciuto per il lavoro svolto dal direttivo della banda, riconoscendogli il merito di aver anticipato lo spirito dell'Europa unita, promuovendo ripetuti incontri con bande della Mitteleuropea. Il presidente Enio Lupieri, ringraziando il pubblico, si è detto emozionato nel constatare tanta partecipazione. Livio Nonis


Tre cori a Fiumicello per la 29ª edizione dellIncontro musicale
Stasera, alle 20.30, nella sala consiliare del municipio si rinnoverà il tradizionale appuntamento dellIncontro musicale fiumicellese, giunto felicemente alla 29ª edizione. Ad esso, oltre ai padroni di casa del Lorenzo Perosi (diretto da Italo Montiglio), parteciperanno il coro Mesani Pevski Zbor Hrast di Doberdò, diretto da Hilarij Lavrencic, e la Schola San Rocco di Vicenza, diretta da Francesco Erle. Potremo ascoltare musiche di Illersberg, Cecilia Seghizzi, Lindenberg, Vaughan Williams, Pierangelo Valtinoni, Hilarij Lavrencic, Pavle Merkù, Aldo Kumar, Massimo Priori, Francesco Erle e Mendelssohn. A parte, dunque, il doveroso omaggio alla tradizione con il Salmo numero 2 per doppio coro di Mendelssohn, il resto del programma è centrato in gran parte sulla musica contemporanea di autori viventi, di cui ben cinque della nostra regione, sia con brani dautore sia con elaborazioni di materiale popolare. Uno dei filoni tematici del programma, pur attingendo a fonti eterogenee, si rifà, per voluta scelta di programmazione, allidea di ironia e parodia (nel senso classico del termine), in modo da unire il piacere dellascolto a quello del pensiero. Contribuirà a questo obiettivo un curato libretto di sala con i testi verbali del musiche proposte, unitamente alla presentazione degli autori e degli esecutori.


Grazie allo sviluppo del Progetto Reti civiche Arriva la firma elettronica
Importante novità nell'ambito del Progetto Reti Civiche: l'introduzione sperimentale della firma elettronica negli uffici di San Giorgio di Nogaro, Latisana, Palmanova e Fiumicello. In attesa dell'adozione formale della procedura di firma (tra qualche mese la firma verrà estesa anche agli altri enti locali che fanno parte delle Reti Civiche) i sindaci di questi comuni intendono dare l'opportunità ai propri funzionari di familiarizzare con il nuovo strumento, testarlo ed eventualmente provvedere anche all'analisi della miglior organizzazione. Nella Bassa Friulana sono già oltre 30 i Comuni che hanno già aderito al Progetto Reti Civiche, servizio innovativo messo a punto da Insiel spa ed affidato per la parte realizzativa alla coop Synergie di San Giorgio di Nogaro. Lo stesso progetto coinvolge un'altra trentina di comuni in regione: dalla Comunità Collinare, ad alcuni comuni della Destra Tagliamento, al comune di Tarcento ed altri. E' un'idea che incontra continue adesioni per i vantaggi che presenta per i comuni, in termini di qualità del prodotto/ servizio, dei suoi contenuti costantemente aggiornati ed al passo con il progredire della tecnica e non ultimo dei costi estremamente contenuti. Questo progetto ha lo scopo di rendere fruibili, per i cittadini ed imprese, attraverso la rete Internet tutte le informazioni che riguardano l'ente locale di interesse per le singole comunità. I comuni che partecipano a questo nuovo progetto unico nella nostra regione dispongono di servizi fino ad ora appannaggio solo di grandi città: L'informacittà (le notizie del comune editabili in tempo reale); l'Albo Pretorio contenente delibere, determine, bandi di gara, ecc.. dove le informazioni possono essere ricercate grazie ad un motore di ricerca ad hoc; le caselle di posta elettronica attive per tutti i servizi municipali accanto al telefono ed al fax, le caselle di posta elettronica per sindaco, assessori e consiglieri. Informazioni a: info@bassafriulana.org. F.A.

Per offrire questo importante servizio il Centro missionario ha potuto contare anche sullaiuto dei Comuni di Gorizia, Capriva, Ruda e Aquileia Inaugurato il nuovo macello in Burkina Faso
È stato inaugurato il macello di Dedougou, nel Burkina Faso, in Africa che offrirà un servizio a due milioni di persone. Lidea di costruirlo era partita nel 1999 dai volontari di Ruda e Perteole dopo aver costruito delle sale polivalenti nellambito del progetto di alfabetizzazione promosso dalla Diocesi. «Una splendida iniziativa concretizzatasi grazie al Comune di Gorizia». Don Giuseppe Baldas ha manifestato al sindaco Valenti la gioia per la recente inaugurazione del macello di Dedougou. Era stato lo stesso sindaco di Dedougou, appoggiato dal vescovo, monsignor Toè, a chiedere alla Diocesi di Gorizia, per mezzo dei volontari, questo prezioso e indispensabile servizio. Il progetto veniva affidato al Centro missionario per la sua realizzazione e per la ricerca dei finanziamenti. Hanno risposto i Comuni di Ruda, Capriva, Aquileia e il Comune di Gorizia che ha messo a disposizione tutte le attrezzature del macello comunale, non più utilizzate. Alcuni istituti di credito, Cassa rurale e artigiana di Lucinico, Farra e Capriva, di Cervignano, di Fiumicello e Aiello, Staranzano, Savogna e Doberdò e la Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia hanno dato preziosi contributi. Così liniziativa, denominata «Operazione Burkina Faso 2000», cominciava a concretizzarsi sul posto con la presenza di ben 7 volontari avvenuta il 2 novembre 2000. Lavorando sodo, con laiuto di manodopera locale e sacrificando le feste di Natale e di Capodanno, i volontari sono riusciti a completare il grande edificio nelle strutture essenziali. Un altro container partito nellautunno 2001 e una seconda spedizione di 4 volontari, ha permesso il completamento e linaugurazione del macello, venerdì 18 gennaio 2002. La festa è stata bella e grande come è consuetudine in Africa, preceduta la sera prima dalla benedizione dellopera fatta da monsignor Zephyrin Toè, vescovo di Dedougou. La presenza del Ministro dellambiente rurale, del vescovo di Dedougou, del Prefetto, di vari deputati, del sindaco di Dedougou e di altre autorità tra le quali i capi villaggio tradizionali hanno dato alla cerimonia il dovuto risalto. Il Ministro ha affermato che il nuovo macello di Dedougou sorpassa di gran lunga i macelli delle due principali città del Burkina Faso, Bobo-Dioulasso e la capitale Ouagadougou. Dal Centro missionario un grazie ai volontari di Ruda, Perteole e Capriva, che lhanno materialmente realizzato: Luciano Comuzzo, Vinicio Tiziani, Gino Fumo, Renzo Morsut, Antonio Tassin, Primo Minin, Gianfranco Zanchi, Alessandro Alt e Giovanni Roncato. Un ringraziamento altrettanto doveroso e sentito anche alle loro famiglie per la generosa collaborazione. «Personalmente, quale direttore del Centro missionario ha detto don Baldas non avevo pensato alla realizzazione di un macello in Africa, ma come ebbe a dire lo stesso vescovo di Dedougou, anche questo macello diventa strumento di evangelizzazione, perché tutti quelli che passano sulla strada statale e vedono ledificio dicano che sono stati tutti i cristiani di Gorizia che in forza della loro fede e amore di Dio, lo hanno realizzato».


Nuovamente cambiata la situazione al vertice, complice anche il rinvio dell’incontro fra la capolista e la Maranese
Buttrio e Fiumicello spodestano il Corno
Il Pieris conquista il big match col Lavarian Mortean, che scende al terzo posto In una domenica dominata dalla nebbia e dal brutto tempo, la situazione ai vertici della classifica del girone C è nuovamente cambiata. Dopo il rinvio della partita tra la capolista Corno e la Maranese proprio per la nebbia, sia il Buttrio sia il Fiumicello sono saliti al primo posto a quota 33. Nulla da fare, invece, per il Lavarian Mortean che nel «big match» con il Pieris ha perso per 2-0 rimanendo così a 31 punti. Ma procediamo con ordine. Con un meritatissimo poker, 4-1 il risultato finale, il Fiumicello si è portato a casa i tre punti in palio nella gara con il Comunale Teor. Il vantaggio dei stessi friulani poteva anche essere maggiore. Oltre alle reti di Macor, Iuculano e Porcari, infatti, nella ripresa Francescon ha sbagliato tre chiare occasioni da gol, e altre due sono state sprecate malamente da Iuculano. Il gol della bandiera del Teor è stato segnato allo scadere da Collovati su calcio di rigore. Tre, invece, i gol segnati dal Buttrio al Pocenia. Anche su questo rettangolo di gioco non c'è proprio stata storia per la formazione ospite. Il Buttrio, infatti, nonostante il terreno di gioco reso pesante dall'umidità, ha creato moltissime azioni di contropiede, ed ha attuato una difesa a prova di bomba, anche se il Pocenia, a dirla tutta, non ha impensierito troppo i padroni di casa. Continuando sulla scia positiva di queste ultime settimane, il Pieris conquista la terza vittoria consecutiva, e questa volta contro un temibilissimo avversario, il Lavarian Mortean. Dopo un primo tempo combattuto in ugual misura da entrambe le formazioni, il Pieris ha saputo spingersi di più in attacco nella ripresa, rischiando molto ma, alla resa dei conti, centrando meritatamente il bersaglio avversario con Mattiuzzo al 15' e con Di Bert alla mezz’ora, e portandosi a casa tre punti. Quattro anche le reti della Risanese sul Sedegliano. I padroni di casa di mister Saccomano non hanno potuto davvero fare niente, trovandosi di fronte un avversario nettamente superiore. Di Blas e Pegolo hanno portato invece la vittoria al Castions, che ha battuto il Villanova, appunto per 2-1. La partita è stata discreta ma giocata per lo più a centrocampo. Tanti gol, sette, anche sul campo della Paviese. La squadra di casa ha vinto sul Bertiolo per 4-3 dopo una gara molto combattuta, che ha visto un continuo susseguirsi di vantaggi e pareggi per chiudersi con la quarta e ultima rete di Marcolini per la Paviese a soli 3' dal termine. Ha vinto per 3-1, per concludere il panorama, anche il Lestizza sul Terzo. Cristina Boemo


Volontari del soccorso in crescita: alla Sogit serve una sede adeguata
Per un centro balneare come Lignano poter disporre di un buon numero di volontari del soccorso è certamente importante: a questo ci pensa la Sogit, che ha avviato lunedì sera il programma del corso di primo soccorso, che proseguirà fino alla fine di febbraio per un totale di 10 incontri (lunedì e mercoledì sera). Ma per svolgere meglio questo suo prezioso compito la Sogit avr ebbe bisogno di una sede. Se n’è parlato nel corso della serata inaugurale del corso di primo soccorso, davanti al presidente nazionale del Soccorso dell'ordine di San Giovanni (Sogit), Manfred Rocktaeschel, e al pastore della chiesa luterana di Trieste Liberante Motta, il quale ha fatto dono alla Sogit di Lignano e di Fiumicello di due moderni defibrillatori acquistati grazie alle offerte dei credenti luterani. Presenti anche il sindaco e l'assessore allo sport di Fiumicello, il locale presidente Sogit, che hanno siglato un accordo per il gemellaggio tra le due organizzazioni di volontariato e assistenza medica di Lignano e di Fiumicello. Il presidente del Sogit di Lignano, Graziella Kainich, ha sottolineato la situazione di precarietà in cui si trova il sodalizio a causa della mancanza di una sede idonea. «L'associazione Sogit Lignano è stata accreditata presso il Ministero della Salute per le attività di educazione permanente in campo sanitario – ha detto. – E’ un ottimo risultato mai non abbiamo ancora un luogo fisso dove depositare le attrezzature e svolgere i nostri incontri». Giunto in extremis all'incontro per motivi di salute, il vicesindaco di Lignano Brini ha assicurato l'impegno del Comune al riguardo anche se al momento non sembrano esservi strutture pubbliche a disposizione: «Cercheremo un negozio da affittare che potrebbe essere sostenuto coi proventi della farmacia comunale». Eppure c'è chi indica la sede estiva del commissariato di Polizia, che potrebbe trovare un luogo adeguato altrove. Infine Orlando Fantin, responsabile dell'Area emergenza dell'ospedale di Latisana, ha richiamato il ruolo dei privati nell'aumentare lo standard di qualità dell'offerta turistica e sostenere anche economicamente la sicurezza a Lignano. M.D.B.


Accertamenti degli agenti del Noe
Vapori, denunciato carrozziere
Mancherebbero le previste autorizzazioni

I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Udine, con la collaborazione dei colleghi di Aquileia, hanno denunciato a piede libero il titolare di una carrozzeria di Fiumicello che svolge attività di verniciatura metallica nella zona artigianale del piccolo centro della Bassa, il quale, in relazione all’immissione di fumi pericolosi nell’atmosfera, non era in possesso della documentazione necessaria. Le zone artigianali, dunque, dove si autorizzano le aziende ad esercitare attività particolarmente pericolose per la salute pubblica, sono nel mirino del Noe, che in fatto di sicurezza sono attentissimi. Sembra che la carrozzeria in questione fosse carente di alcune autorizzazioni previste e i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Udine, come abbiamo detto, hanno denunciato il titolare della stessa. In relazione alle aziende che svolgerebbero attività insalubri nelle zone artigianali, si protesta anche a Cervignano, dove si è fornita l’autorizzazione alle aziende del settore di svolgere la loro attività, considerata pericolosa, nella zona artigianale individuata in via Monfalcone, che è stata approvata dal consiglio comunale in questi giorni.


SCUOLA MEDIA Le iscrizioni hanno confermato le classi dello scorso anno
Non saremo di certo agli anni d'oro (i primi anni '80) in cui vi erano 10 sezioni, ma alla scuola media "Randaccio" di Cervignano non ci si può lamentare di come stanno andando le cose. I dati sulle iscrizioni per l'anno prossimo sono infatti confortanti, tanto che consentiranno, in barba al calo delle nascite, di mantenere 5 classi prime. Una conferma, dunque, del numero di iscritti (101, contro i 100 dell'anno scorso), che darà l'opportunità di formare due classi a tempo prolungato, due sperimentali (con insegnamento del francese e dell'inglese) e una a tempo normale. Se poi si va a veder cosa è successo nelle sezioni associate di Aquileia e Fiumicello, si scopre che addirittura vi sarà una classe in più ad Aquileia. Il numero di iscritti in questa sezione è infatti salito dai 19 dell'anno scorso ai 45 di quest'anno, variazione questa determinata dall'afflusso di un numero elevato di ragazzi da Terzo d'Aquileia (12), ai quali si aggiungono 30 locali, uno da Cervignano, uno da Grado e uno da Villa Vicentina. In base a questi numeri si procederà alla formazioni di due classi prime a tempo prolungato. Meno sostanzioso l'incremento invece a Fiumicello, dove si è passati da 29 a 38 iscritti, dei quali 20 locali, 9 da Villa Vicentina, 7 dal Fossalon e uno addirittura da Trieste. Anche qui, comunque, saranno formate due classi a tempo potenziato. «Questi incrementi nelle iscrizioni - osserva il preside Giorgio Milan - fanno ovviamente piacere, ma non c'è nulla di straordinario, dal momento che due anni fa il numero delle classi era lo stesso che ci sarà il prossimo anno». Gli elenchi delle classi saranno pubblicati all'albo della scuola interno alla metà di luglio, dopo cioè che saranno registrate le variazioni estive. In molti casi infatti accade che alcuni facciano una determinata scelta in questo periodo e poi cambino idea alla fine dell'anno. Costantino Tomasin


Sogit gemellata con Lignano
Si è svolto alcuni giorni fa il gemellaggio tra il Sogit di Fiumicello e quello di Lignano, associazioni che collaborano fra loro già da diversi anni, all'interno della stessa area sanitaria. L'incontro, che si è tenuto a Lignano, alla presenza del presidente nazionale Manfred Rocktaeschler, del presidente della sede di Fiumicello Orlando Wiegl, di quello della sede di Lignano Graziella Kainich, del sindaco di Fiumicello Paolo Dean, dell'assessore all'ambiente Sergio Jacuzzo e del vicesindaco di Lignano Massimo Brini, è stata l'occasione per la consegna di due nuovissimi defibrillatori. Queste apparecchiature consentono di prestare primo soccorso, in caso di gravi alterazioni elettriche del cuore, che potrebbero causare la morte improvvisa per arresto cardiocircolatorio, esercitando sul paziente delle scariche elettriche finalizzate al ripristino del normale ritmo cardiaco. Si tratta perciò di uno strumento importantissimo, che può salvare la vita a una persona, in attesa dell'arrivo del servizio di soccorso di competenza. È stata inoltre ribadita la volontà di creare una cooperazione sempre maggiore fra i due Sogit, nonchè di promuovere l'informazione tra la popolazione dei paesi interessati. Il Sogit di Fiumicello ha concluso intanto, proprio due giorni fa, il corso di primo soccorso, cui hanno partecipato una decina di persone. L'intenzione è di ripeterlo al più presto. M.T.