Sabato 1 agosto, il Piccolo: Alberto e Sara, coppia tricolore sui pattini
Domenica 2 agosto, il Messaggero: Eletta a Fiumicello Miss Moby Dick 2009
Martedì 4 agosto, il Piccolo: Boom delle multe per eccesso di velocità
Martedì 4 agosto, il Messaggero: Basta tagli nelle nostre scuole
Martedì 4 agosto, il Gazzettino: Tagli al personale scolastico
Mercoledì 5 agosto, il Piccolo: Pizzin: Chiudere il ponte era il male minore
Sabato 8 agosto, il Gazzettino: Tagli ai Comuni, più spese per i cittadini
Domenica 9 agosto, il Messaggero: Nei suoni dei luoghi: di scena il Quartetto Stradivarius
Lunedì 10 agosto, il Messaggero: L'intensa collaborazione con le Città della frutta e l'amicizia con la Francia
Lunedì 10 agosto, il Messaggero: Pesche da marchio a Fiumicello
Lunedì 10 agosto, il Messaggero: Santin-Zhok, piano a quattro mani a San Lorenzo di Fiumicello
Mercoledì 12 agosto, il Messaggero: Riforma, tagli a insegnanti e personale Salta il tempo pieno in quattro paesi
Giovedì 13 agosto, il Messaggero L'ufficio scolastico: il tempo pieno è stato assicurato
Venerdì 14 agosto, il Messaggero: Fiumicello pronto a uscire dall'Anci
Sabato 15 agosto, il Gazzettino: Ponte chiuso e ora monta la polemica
Martedì 18 agosto, il Messaggero: Chiuso il ponte sull'Isonzo a Pieris Disagi in vista per gli automobilisti
Martedì 18 agosto, il Piccolo: Chiuso il ponte sull'Isonzo Spuntano deviazioni fai da te
Martedì 18 agosto, il Messaggero: Ponte chiuso, deviazione di 18 km
Mercoledì 19 agosto, il Piccolo: Fiumicello, cambia la viabilità sulla statale
Giovedì 20 agosto, il Piccolo: Fiumicello, zona sportiva nel mirino dei vandali
Domenica 20 agosto, il Messaggero: Ponte chiuso, a Fiumicello i residenti protestano



Alberto e Sara, coppia tricolore sui pattini
Avevano già messo in bacheca i titoli di campioni provinciali e regionali di pattinaggio nella loro categoria. Ma loro, Alberto Burba (classe '87), e Sara Leggeri ('89) della Asd Pattinaggio Fiumicello, puntavano più in alto, all'alloro italiano. E ai campionati nazionali di Forlì svoltisi tra il 21 e il 26 luglio, con una gara pressoché impeccabile, hanno sbaragliato la concorrenza e coronato il sogno di laurearsi campioni della categoria Divisione nazionale D coppie danza, con una prova da 135,20 punti. I due astri nascenti della ginnastica locale, seguiti dall'allenatrice Maria Teresa Marzano di Monfalcone, hanno chiuso nel modo migliore una stagione trionfale, proprio nell'anno in cui la società di Pattinaggio di Fiumicello spegne le 30 candeline dalla sua fondazione. Il trionfo suggella l’intesa ormai consolidata tra i due giovani atleti, che solo fanno coppia solo da due anni. Burba non è nuovo a risultati di grande prestigio: tre anni fa, con la partner di allora Elisa Trecarichi, aveva sfiorato il colpo grosso piazzandosi in seconda posizione. Il 2009 è stato l’anno della consacrazione, nella speranza che per i due pattinatori quello di Forlì sia solo l'inizio di un percorso lastricato di vittorie. Alle spalle delle giovani stelle friulane, si sono classificati atleti provenienti da Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria. (g.s.)


Eletta a Fiumicello Miss Moby Dick 2009
Serata dal taglio “navale” quella organizzata per l’elezione di “Miss Moby Dick 2009” dall’omonimo locale di Fiumicello. Sull’onda del capolavoro di Herman Melville, è stata la travolgente Giulia Grilli a presentare le candidate in gara, sostenute dagli applausi di un pubblico che le ha ammirate inizialmente in rigati costumi alla marinara, poi in tenuta sportiva e infine in abiti da sera. I dieci i giurati hanno assegnato la fascia principale a Thuy Lan Pham, splendida ventenne udinese dal sangue misto: mamma italiana e papà vietnamita. Alla giovanissima Adelaide Armani, anche lei di Udine, la fascia Optex. Titolo Linea Sprint invece alla pallavolista sedicenne Nicole Piccini, di Tarcento.


Boom delle multe per eccesso di velocità
Non accennano a calare i comportamenti di guida pericolosa. I dati del primo semestre 2009 forniti dal Comando della Polizia intercomunale, riguardanti i sette Comuni dell'Associazione cervignanese, confermano l'elevato numero di sanzioni per il superamento dei limiti di velocità non superiore ai 40 Km/h sulle strade di maggior traffico. È il caso del territorio di Fiumicello, tratto della Venezia-Trieste, e di Aquileia, tratto della Udine-Grado, dove, rispettivamente, 28 e 25 sono state le infrazioni rilevate, e di Ruda, lungo la strada Cervignano-Udine, con 20 sanzioni inflitte. Sono 20 le medesime infrazioni nell'intero territorio di Cervignano, nonostante un maggior numero di ore di controllo. In diminuzione, invece, il numero degli automezzi circolanti in difetto di revisione, con punte di 13 a Fiumicello (23 nell'intero 2008), 9 (20) a Cervignano, 5 (12) a Villa Vicentina, 4 (10) a Ruda. Riguardo alle altre inosservanze, quali l'uso del telefonino e delle cinture, i dati sono contrastanti. Per Cervignano si è scesi dalle 36 infrazioni rilevate nell'intero 2008 alle cinque del primo semestre 2009, mentre, riguardo all'uso del telefonino, dalle 60 del 2008 si è passati alle 20 del primo semestre. In aumento sul territorio di Ruda, Aquileia e Fiumicello, considerato il volume di traffico, con infrazioni rilevate nel semestre che hanno quasi raggiunto il numero dell'intero anno precedente. Due sole le infrazioni per guida in stato di ebbrezza (il che non vuol dire che il fenomeno non esista, anzi) rilevate pur senza la prova dell’etilometro, nel comune di Cervignano.


«Basta tagli nelle nostre scuole»
Il sindaco di Terzo di Aquileia, Michele Tibald, scende in campo contro i tagli agli organici degli insegnanti e del personale Ata, previsti per il prossimo anno scolastico, che, per quanto riguarda il circolo didattico di Aquileia, inizierà il prossimo 14 settembre, un giorno prima rispetto al calendario regionale. Secondo il primo cittadino, le disposizioni contenute nella riforma Gelmini, oltre a sconvolgere un modello didattico, sul quale i sindaci di Terzo, Aquileia e Fiumicello, hanno investito in termini di risorse e finanziamenti, si ripercuoterà sull’offerta formativa proposta dal circolo didattico di Aquileia, che comprende anche le scuole dell’infanzia e le primarie di Terzo, Aquileia, Fiumicello e Villa Vicentina. «Le promesse del ministro Gelmini e del governo Berlusconi - attacca Tibald, a pochi giorni dall’incontro con il dirigente scolastico del circolo didattico di Aquileia, Laurino Nardin - si stanno rivelando per quello che erano: una grande presa per i fondelli. Secondo quanto illustratoci, sulla base degli organici di diritto, elaborati dall’ufficio scolastico provinciale, a settembre, il nostro circolo, subirà un taglio di due insegnanti e di tre componenti del personale Ata». A detta del sindaco, la diminuzione del numero degli insegnanti metterà a rischio il modello del tempo pieno mentre la contrazione del personale ausiliario avrà una ricaduta negativa sulle attività di supporto all’azione didattica e sui servizi complementari, come la distribuzione dei pasti nelle mense o la preaccoglienza degli alunni. Intanto, come ricorda Carlo Alberto Buiatti, nella sua duplice veste di assessore comunale all’istruzione di Terzo e presidente del consiglio di circolo, i tagli potrebbero essere ancora più pesanti per l’anno scolastico 2009/10. Se per quanto concerne i docenti non ci sono ancora certezze, per il personale Ata è già stato annunciato che, da qui al 2011, il circolo didattico di Aquileia perderà altre cinque unità. E per tentare di arginare il problema, anche a nome dei sindaci di Aquileia e Fiumicello, Tibald ha già chiesto un incontro urgente al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale. Elisa Michellut


TERZO D’AQUILEIA Tagli al personale scolastico A rischio il tempo pieno
«Le promesse del Governo di garantire il tempo pieno nella scuola primaria si stanno rivelando per quello che erano, una grande presa per i fondelli». Non usa mezzi termini il sindaco di Terzo di Aquileia, Michele Tibald, per commentare le notizie sui tagli apprese nel recente incontro con il dirigente scolastico del Circolo Didattico di Aquileia, Laurino Nardin. «Secondo quanto illustrato – rende noto Tibald – sulla base degli organici di diritto elaborati dall’Ufficio Scolastico Provinciale, nell’anno scolastico che inizierà a settembre il Circolo Didattico di Aquileia, che comprende le scuole dell’infanzia e primarie di Aquileia, Fiumicello, Terzo di Aquileia e Villa Vicentina, subirà un taglio di due insegnanti e di tre componenti Ata, con evidenti ripercussioni negative in particolare per quelle scuole, come le primarie di Terzo, Aquileia e Fiumicello, che portano avanti il modello didattico del tempo pieno». Spiega Tibald che la diminuzione del numero degli insegnanti, infatti, metterà a serio rischio la chiave di volta del tempo pieno rappresentato dalle compresenze, mentre la contrazione del personale ausiliario avrà una ricaduta negativa sulle attività di supporto all’azione didattica e sui servizi complementari, come la distribuzione dei pasti nelle mense scolastiche e la preaccoglienza degli alunni. Anche a nome dei colleghi sindaci di Aquileia Scarel e Fiumicello Scridel, ha chiesto un incontro urgente al dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale.


Pizzin: «Chiudere il ponte era il male minore»
«Abbiamo scelto il male minore». Così il vicesindaco di Fiumicello Claudio Pizzin commenta la decisione di chiudere al traffico il ponte tra Pieris e Fiumicello per 7 settimane, dal 17 agosto al 2 ottobre. La soluzione è stata individuata alla fine di un confronto cui hanno preso parte le amministrazioni comunali di Fiumicello e San Canzian, l’Anas, la ditta Galiazzo e la società Fvg Strade. Pizzin spiega: «Ci rendiamo perfettamente conto del fatto che interdire alle auto l’accesso al ponte provocherà dei disagi, ma l’intervento di allargamento della carreggiata e ristrutturazione del manto stradale era necessario e improrogabile. L’alternativa era imporre un senso unico alternato sul ponte per un anno e mezzo: in questo caso, sarebbe stato sufficiente un piccolo contrattempo per mandare in tilt la viabilità. Abbiamo preferito arrestare del tutto il traffico per un arco di tempo limitato». Pizzin continua: «Segnaleremo adeguatamente i percorsi alternativi per bypassare il ponte. Da Cervignano in poi gli automobilisti dovranno solo seguire i cartelli: il traffico leggero si sposterà sulla viabilità locale, mentre i camion saranno incanalati verso i caselli dell’autostrada a Villesse o Ronchi. Tutti vogliamo chiudere la pratica il prima possibile». Per il ponte di Pieris il rifacimento del look era ormai una priorità: l’imponente volume di traffico che lo percorre quotidianamente richiede una struttura moderna, con una superficie più estesa. Fino al 17 agosto si proseguirà con la formula di traffico a senso alternato, una soluzione che in ogni caso procura rallentamenti. Di qui la decisione di stoppare del tutto il traffico per poi ripartire a pieno regime dal 2 ottobre. (g.s.)


Il Consiglio delle Autonomie molto preoccupato per i minori trasferimenti dalla Regione agli enti locali (-20%) previsti nel 2010 Tagli ai Comuni, più spese per i cittadini
Cento milioni di euro in meno per la riduzione delle compartecipazioni a Iva, Irpef e Ires Cosa vorrebbe dire per gli enti locali avere nel 2010 un 20% in meno di trasferimenti dalla regione? «Una somma non assorbibile da un bilancio comunale», risponde senza esitazione Attilio Vuga, il sindaco di Cividale e presidente del Consiglio delle Autonomie. «Dovremmo aumentare la compartecipazione dei cittadini ai servizi cosiddetti "a richiesta individuale", cioè scuolabus, mensa, pasti per gli anziani, solo per fare qualche esempio», spiega il sindaco di Fiumicello e vice presidente dell’Anci, Paolo Dean. Ecco le prospettive se saranno confermati i numeri resi noti ieri dall’assessore regionale al Bilancio, Sandra Savino: nel prossimo bilancio circa 100 milioni in meno per gli enti locali, conseguenza del dimagrimento che subiranno le casse regionali per la riduzione del gettito dovuto alla Regione quale compartecipazione a Iva, Irpef e Ires. La crisi significa anche questo. I primi cittadini sono allarmati, anche se nelle loro corde per il momento non c’è una presa di posizione urlata, piuttosto un ragionamento per capire il da farsi. «L’auspicio è che la Regione riesca ad avere da Roma i tributi Inps – dice Dean - per compensare il calo delle compartecipazioni che purtroppo è una realtà. Per far fronte a questa situazione, però, la Regione potrebbe almeno tornare a trasferire senza vincolo di destinazione il 2% di compartecipazioni». Avveniva abitualmente negli ultimi anni, prosegue Dean, «invece quest’anno la percentuale è stata incanalata a supportare iniziative regionali, non comunali. Un esempio? Gli interventi per la sicurezza». Se così non fosse, prosegue Dean, «non c’è altra strada che aumentare il costo dei servizi per i cittadini, perché le compartecipazioni coprono le spese correnti, cioè quelle di funzionamento dell’ente e ve ne sono alcune che non sono più comprimibili: lo stipendio dei dipendenti, la luce, il riscaldamento». Preoccupato il presidente del Consiglio delle Autonomie Vuga, anche se aspetta di vedere puntualmente i numeri e inserisce il possibile “taglio” in uno scenario più articolato. «E’ certo – afferma – che la situazione è complessa. Gli enti locali hanno visto progressivamente ingessare le entrate, perché si sono ridotte e perché non c’è possibilità di manovra, causa l’abolizione dell’Ici e il blocco delle addizionali». Difficile anche agire sulle spese, perché da una parte c’è l’obbligo del contenimento e dall’altra «una spesa corrente non comprimibile, come gli stipendi». Secondo Vuga, la questione bilancio, che pure è cogente «rappresenta un tassello di uno scenario che nei prossimi 12 mesi vedrà diverse novità per gli enti locali: c’è il nuovo disegno di legge sui segretari comunali e il riordino prospettato dalla Giunta». Le minori entrate, quindi, «non possono essere disgiunte dall’esigenza di rivedere in forma strategica l’organizzazione dei servizi, le forme associate soprattutto in riferimento ai piccoli comuni, il post comunità montane». Su questa partita Anci, Uncem, Upi e Autonomie «dovranno lavorare e chiedere di essere ascoltate», conclude Vuga, che ha già convocato per il 20 agosto l’ufficio di presidenza delle Autonomie e ai primi di settembre il Consiglio. Antonella Lanfrit


Nei suoni dei luoghi: di scena il Quartetto Stradivarius
Una serata dedicata a Mozart, Castelnuovo-Tedesco e Haydn è in programma oggi nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo Isontino dove sarà possibile ascoltare le musiche di tre grandi compositori eseguite dal Quartetto Stradivarius composto da Stefano e Caterina Picotti (primo e secondo violino), Annalisa Clemente (viola) e Andrea Musto (violoncello) a cui si unirà il chitarrista Fabio Cascioli nell’esecuzione del Quintetto di Castelnuovo-Tedesco. Il concerto a ingresso libero è inserito nel ricco cartellone del festival musicale internazionale Nei suoni dei luoghi, promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e organizzato da Progetto musica di Monfalcone con il sostegno della Provincia di Gorizia (ente promotore) e di numerosi enti regionali, nazionali e internazionali. Il programma della serata, dedicato alla musica da camera, prevede l’esecuzione del terzo Quartetto opera 33 in do maggiore di Franz Joseph Haydn. Seguirà lo straordinario Quintetto per Quartetto d’archi e chitarra opera 143 che Castelnuovo-Tedesco compose durante la sua permanenza negli Stati Uniti e che gli fu commissionato da Segovia per il Quartetto chigiano mentre a chiudere la serata il celebre Quartetto KV 458 “La caccia”, quarto dei sei Quartetti che Wolfgang Amadeus Mozart compose tra il 1782 e il 1786 e dedicò a Franz Josph Haydn. Prossimo appuntamento lunedì 10 agosto nella chiesa di San Lorenzo Martire di Fiumicello con il duo pianistico Cristina Santin-Rinaldo Zhok.


L'intensa collaborazione con le Città della frutta e l'amicizia con la Francia
I rapporti FIUMICELLO. Le pesche simbolo e orgoglio di una comunità, quella di Fiumicello. La 50ª Mostra regionale delle pesche rappresenta già di per sé un traguardo e anche un motivo per continuare e migliorare, e intessere nuovi rapporti con l’Associazione nazionale “Città della frutta”, istituita dalla Soi nel 2007, per mettere a sistema tante piccole realtà locali, città, paesi e borghi che hanno le proprie risorse storiche, culturali e produttive legate alla produzione di frutticola o a un particolare frutto. Gli attuali soci sono Fiumicello per il Friuli, Canale (Cuneo), il distretto agroalimentare Metapontino (Matera), Imola (Bologna), Latina, Montelabbate (Pesaro-Urbino), Peveragno (Cuneo), Rotondella (Matera), Verzuolo (Cuneo), Motta Camastra (Messina), Montefiore Dell’Aso (Ascoli Piceno), Casalfiumanese (Bologna). L’Associazione intende sostenere e valorizzare la manifestazioni promozionali e tecniche dedicate alla frutta e favorire la conoscenza dei territori frutticoli italiani rispettando le tradizioni agronomiche e culturali. Proprio in occasione della 50ª Mostra delle pesche, Fiumicello ha festeggiato il decimo anniversario del gemellaggio con la città francese di Le Temple Sur Lop, rinomata per la produzione delle tipiche prugne di Agen, e sancito il gemellaggio fra le città della frutta di Italia, Austria, Croazia, Francia e Slovenia promosso dalla Soi per far progredire le conoscenze e il confronto nel settore. Felice conclusione dell’intensa mattinata nella suggestiva e antica “Taberna romana”, dell’azienda vitivinicola “Ca’ Tullio” di Aquileia per la degustazione di prodotti tipici friulani. A fare gli onori di casa Patrizia Sepulcri, delle pubbliche relazioni di Ca’ Tullio, e Sergio Boschian, delegato Soi, in cucina Marco Boaro del ristorante “Campana d’oro” di Palmanova. Fiumicello continua la sua vocazione agricola. Non si smentisce neppure ai nostri giorni, sebbene il numero degli addetti all’agricoltura sia ridotto. Esistono, infatti, numerose aziende, a conduzione familiare, ben inserite nel tessuto economico del territorio. (s.bert.)


Pesche da marchio a Fiumicello
La pesca friulana ha come sua indiscussa capitale Fiumicello, piccolo paese della Bassa friulana, in provincia di Udine, nato come borgo agricolo durante la colonizzazione romana di Aquileia. Il suo nome deriva dal latino “flumen Thiel”, ad indicare il fiume Tiel che lo attraversa. Fiumicello vanta, oggi, un’agricoltura fiorente perché il terreno pianeggiante di questa zona ha caratteristiche di alta fertilità e, proprio qui da oltre 50 anni, il pesco ha trovato l’habitat ideale grazie a un ambiente che esalta le caratteristiche organolettiche dei frutti. Oltre 100 sono le varietà di pesche coltivate a Fiumicello e tutte di alta qualità. Mantengono gusto e profumo perché vengono colte dall’albero solo quando sono mature. Si sa che altrove la raccolta viene effettuata quando i frutti sono ancora acerbi e sono poi sottoposti a manipolazioni e trasporto. Alcuni dati: 79 ettari coltivati a pesco su 266 complessivi a livello regionale; una produzione che varia dai 10 ai 15 mila quintali all’anno; Fiumicello è il comune friulano con la maggior superficie dedicata alla coltura di questo frutto estivo. Si deve a Pietro Martinis, padre della peschicoltura dell’Isontino, la realizzazione, tra la fine degli anni Trenta e gli anni Cinquanta, di numerose sperimentazioni su pesche a polpa bianca e gialla con diverse epoche di maturazione. Fu lui che utilizzò come “genitori” alcune delle principali cultivar di pesco a diffusione internazionale. Attualmente le varietà più diffuse a Fiumicello sono le precoci “Spring–Lady”, le medie “Flavor–Crest” e “Royal–Glory”, le tardive “Elegant–Lady”, le “Iris Rosso”, con polpa bianca con leggere venature rosse, e la “Triestina”, anch’essa a polpa bianca con venature rosse e “Isontina”, con polpa gialla mediamente soda. A Fiumicello per celebrare la 50ª edizione della tradizionale “Mostra regionale delle pesche” è stato organizzato il convegno La qualità dell’agroalimentare con la partecipazione del neo-sindaco Ennio Scridel, del delegato della Società ortoflorofrutticola italiana Sergio Boschian, del presidente della sezione frutticoltura della Soi Ugo Palara, del presidente del Comitato Vinum Loci Claudio Fabbro, dell’assessore all’agricoltura della Provincia di Udine Daniele Macorig e dell’assessore regionale alle risorse agricole Claudio Violino. Ha moderato i lavori il giornalista Giovanni Stocco. Sono intervenuti pure Germano Pontoni, presidente Unione regionale cuochi, Rosanna Clocchiati, presidente provinciale Coldiretti, Franco Mattiussi, assessore provinciale al turismo, e Tiziano Portelli, presidente Bcc di Fiumicello e Aiello. Nel corso dei lavori è emersa l’opportunità di dedicare alla pesca un marchio d’area per presentarsi sul mercato con determinate e garantite caratteristiche, di puntare alla qualità di un prodotto in grado di soddisfare le esigenze organolettiche, alimentari e commerciali dei consumatori e di mettere a disposizione 70 ettari di terreno di proprietà comunale per creare una azienda agricola sperimentale in collaborazione con l’Università di Udine. Sono state poi premiate le migliori aziende peschicole: per il miglior pescheto Bianchin Enrico, Pinat Maurizio e Renato, Michelin Giuseppe e Flavio; per le migliori cassette di pesche le aziende: Pinat Maurizio e Renato, Feresin Alessandro e Carlo, Pozzar Manlio. Silvano Bertossi


Santin-Zhok, piano a quattro mani a San Lorenzo di Fiumicello
Il festival “Nei suoni dei luoghi”, promosso dalla Regione e organizzato da Progetto Musica di Monfalcone, questa sera, alle 21, nella chiesa di San Lorenzo, nella frazione omonima, propone un raffinato concerto per pianoforte a quattro mani di Cristina Santin e Rinaldo Zhok. Il programma della serata prevede un viaggio musicale dal periodo barocco al post-romantico con l’esecuzione di alcuni celebri brani di Bach (alcune trascrizioni dai corali e da altre opere vocali) seguiti dalle Due melodie popolari finlandesi opera 27 di Busoni e dai Due pezzi sinfonici opera 14 di Grieg . La seconda parte si aprirà con i Sei pezzi opera 34 di Arenskij e si concluderà con La Selva Boema opera 68 di Antonin Dvorak. Prossimo appuntamento mercoledì, alle 21, nell’ex convento di San Francesco a Pordenone con il pianista Massimo Gon.


Riforma, tagli a insegnanti e personale Salta il tempo pieno in quattro paesi
TERZO D’AQUILEIA. A partire da settembre, il circolo didattico di Aquileia, che comprende anche le scuole dell’infanzia e le primarie di Terzo, Aquileia, Fiumicello e Villa Vicentina, salvo miracoli dell'ultima ora, subirà un taglio di due insegnanti e di tre componenti del personale Ata, il che si ripercuoterà, inevitabilmente, sulle attività di supporto all'azione didattica e sui servizi complementari, tra cui la preaccoglienza degli alunni. È quanto emerso nel corso dell'incontro tra il dirigente scolastico provinciale, Stefano Caravelli, l'assessore comunale di Fiumicello, Bruno Lasca e il sindaco di Terzo di Aquileia, Michele Tibald, che qualche giorno fa era sceso in campo contro i tagli agli organici degli insegnanti e del personale Ata, previsti per il prossimo anno scolastico. «Siamo preoccupati - commenta Tibald - a detta del dirigente scolastico, nei prossimi anni subiremo ulteriori tagli, il che significherà, così come evidentemente deciso dal ministro, la scomparsa del tempo pieno, un modello didattico, sul quale abbiamo investito molto in termini di risorse e finanziamenti». Aggiunge il primo cittadino: «È vero che, a parole, il ministro Gelmini intende confermare il tempo pieno - spiega - ma, di fatto, la riforma elimina le ore di compresenza degli insegnanti dalle classi e ciò, fino ad oggi, permetteva ai docenti di svolgere, in modo congiunto, una serie di attività, che rischiano di venire compromesse». E preoccupazione è stata espressa anche dall’assessore comunale all'istruzione di Fiumicello, Bruno Lasca, che aggiunge: «Il dirigente scolastico ha detto che prenderà in esame la nostra richiesta, anche se le riduzioni, in termini di organico, ci saranno e colpiranno in maniera indiscriminata, anche quei modelli scolastici, che richiedono più risorse». Elisa Michellut


L'ufficio scolastico: il tempo pieno è stato assicurato
«È fuorviante e sbagliato ingenerare nell’opinione pubblica la falsa idea che qualsiasi riduzione di ore di compresenza dei docenti corrisponda automaticamente a un danno per gli apprendimenti degli alunni». Il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Daniela Beltrame, interviene sulla vicenda del tenmpo pieno nelle scuole di 4 paesi della Bassa, replicando all’intervento del sindaco del Comune di Terzo di Aquileia e dell’assessore del Comune di Fiumicello, i quali aveno lanciato un allarme a proposito dei tagli sull’organico di fatto dei plessi delle scuole del Circolo didattico di Aquileia. «Le informazioni fornite sono distorte. Nei plessi del circolo didattico di Aquileia dal 1 settembre prossimo è autorizzato il funzionamento di 31 classi: 26 classi con il tempo pieno, che è quella tipologia di orario che destina agli alunni un tempo scuola di 40 ore settimanali per classe, e 5 classi con il tempo modulare, che assicura un tempo scuola per i bambini di 30 ore settimanali - spiega Daniela Beltrame - Di queste 5 classi a tempo modulare, alla classe prima è stato concesso, in via eccezionale, un orario di 30 ore settimanali, in aumento di 3 ore rispetto al tempo scuola previsto dalla normativa vigente, la quale prevede, a decorrere dall’anno scolatsico 2009/2010, di regola, l’orario di 27 ore per le classi prime». «Il numero di ore di tempo scuola destinato agli alunni nell’intero circolo di Aquileia è di 1.190 ore (di cui 1.040 nelle 26 classi a tempo pieno e 150 nelle 5 classi tempo modulare) - continua la dirigente scolastica regiobnale - Per garantire 1.190 ore di tempo scuola in via teorica potevano essere assegnati in organico di diritto n. 1344 ore di insegnamento “retribuito”. Lo Stato, cioè, avrebbe pagato, oltre alle 1.190 ore settimanali necessarie per garantire le attività didattiche dedicate alle classi, anche 154 ore di lavoro contemporaneo di più insegnanti durante le stesse ore di lezione». «Il numero di 154 ore di compresenza, in via previsionale è stato ricondotto dall’Ufficio Scolastico Provinciale, in sede di adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto, a 127 ore di compresenza settimanale, con una riduzione di sole 33 ore di compresenza. Ciò significa che, pur avendo diminuito le compresenze, il tempo scuola destinato agli alunni in classe è assicurato. Mantenendo inoltre 127 ore settimanali di lavoro contemporaneo di docenti, è stato assegnato a ciascuna delle 26 classi con il tempo pieno del circolo didattico di Aquileia, oltre alle 40 ore settimanali da dedicare alle classi, anche 4,8 ore di compresenza settimanali. La scuola, nella sua autonomia, può decidere di utilizzare le 127 ore settimanali di compresenza per realizzare tutte le attività complementari collegate alle attività didattiche». Il dirigente scolastico regionale evidenzia, infine, che «l processo di riforma del sistema scolastico, già avviato secondo il piano programmatico previsto dalla Legge 133/2008, è finalizzato ad avviare un processo di razionalizzazione della spesa per consentire al nostro Paese di mantenersi nel novero dei Paesi dell’Ocse. Gli amministratori locali dovrebbero sostenere il programma di riforma in atto perché sono più consapevoli di chiunque altro che i costi dei servizi pubblici non possono continuare a determinare l’aumentare il prelievo fiscale a carico dei contribuenti».


Fiumicello pronto a uscire dall'Anci
Il Comune di Fiumicello si prepara a uscire dall’Anci. La bordata arriva dal sindaco Ennio Scridel, che assicura di aver già debitamente messo al corrente di questa ipotesi il presidente dell’associazione dei Comuni Gianfranco Pizzolitto. È un’autentica bomba quella lanciata da Scridel: qualora il Comune dovesse andare fino in fondo, Fiumicello sarebbe il primo Comune del Friuli Venezia Giulia a uscire dall’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani). «La situazione che si è creata a Fiumicello - afferma Scridel - è paradossale. Sono stato eletto sindaco con una coalizione di centrosinistra che aveva incassato il sostegno ufficiale del circolo locale del Partito Democratico. Un partito che davvero persegua una vocazione maggioritaria non può trovarsi nell’equivoco di essere rappresentato sia in maggioranza che in opposizione. Ma in questo momento il capogruppo dell’opposizione consigliare, Paolo Dean, risulta a tutti gli effetti un iscritto del Pd. A questo punto, chi è in quota Pd? Io o il mio antagonista? E laddove dovessi essere io l’alfiere dei democratici, chi rappresenta Dean nella sua veste di vicepresidente dell’Anci?». Scridel continua: “Entro il 31 agosto il Pd sarà chiamato a convalidare il tesseramento, che consentirà poi agli iscritti di prendere parte al congresso. Attendo di capire se i vertici del partito prenderanno una posizione su questa vicenda. È chiaro che se a Dean venisse confermata l’iscrizione, io sarei messo nelle condizioni di autosospendermi dal Pd. A quel punto, il Pd avrebbe pienamente titolo di confermare Dean quale vicepresidente dell’Anci. Naturalmente, in quel momento io sarei automaticamente fuori dalle logiche del Pd. Se invece il partito dovesse confermare la decisione del circolo fiumicellese, la questione della rappresentatività di un esponente non del Pd all’interno dell’Anci dovrebbe essere affrontata con urgenza». «L’8 settembre - aggiunge Scridel - ci sarà una preassemblea congressuale per individuare i 22 delegati che rappresenteranno l’Anci Fvg al congresso nazionale di Torino del 7 ottobre prossimo. Confesso che sarebbe molto spiacevole trovare il nome di Dean negli elenchi. A quel punto si aprirebbe per il Pd una questione morale: se il partito non lo riconosce più come tesserato, mi chiedo come i sindaci di centrosinistra possano accordare la loro fiducia a chi, nel suo Comune, non solo non fa parte del partito ma lo contrasta in consiglio comunale. Chiarisco una volta ancora che la mia non è una battaglia personale contro Dean, che peraltro resta una brava persona, ma ha una valenza molto più profonda: rappresenta un chiarimento su cosa vuol essere il Pd. (gi. st.)


Lo stop da lunedì ma cittadini e imprenditori lamentano la mancanza di comunicazione Ponte chiuso e ora monta la polemica
A partire da lunedì 17 agosto il ponte sul fiume Isonzo sarà chiuso al traffico. Tra la chiusura totale per circa 45 giorni ed il consentire il traffico a senso unico alternato per 18 mesi, stando al vice sindaco di Fiumicello, Claudio Pizzin, le parti interessate, tra le quali l’Amministrazione comunale di Fiumicello, hanno scelto la prima opzione. Scatenando diverse proteste da parte di molti fiumicellesi che si sono rivolti a Il Gazzettino non avendo il neo sindaco risposto alle loro lettere né secondo loro data una tempestiva comunicazione. A parte un articolo apparso su di un quotidiano locale, viene messa in evidenza l’assoluta mancanza di una comunicazione ufficiale ai cittadini. «E chi non legge i giornali – ha notato Paolo Serravallo – ancora non conosce quello che succederà a partire da lunedì prossimo. Una comunicazione ufficiale era un atto dovuto». Riguardo ai disagi che si dovranno affrontare, “tra la deviazione causata dalla chiusura totale del ponte, calcolata in un maggior percorso di circa 18 chilometri, per andare fa Fiumicello a Pieris, ed i 10 minuti di sosta dovuti al semaforo, è lecito chiedersi – afferma Giovanna Bolaffio – quale sia quello minore. E senza tener conto che chi aveva in uggia la sosta al semaforo poteva sempre scegliere la deviazione”. Invece con la decisione calata dall’alto deviazione per tutti “senza che l’Amministrazione rimborsi la spesa maggiore per la benzina – fa notare ancora la Bolaffio – dovuta alla percorrenza di 18 chilometri invece di 700 metri”. Agli interventi precedenti fa da ulteriore megafono Alessandra Puntin che, a parte lo stigmatizzare la mancanza di informazione, si chiede come mai, considerata l’importanza della strada, i lavori non vengano eseguiti anche nelle ore notturne, come di solito si fa all’estero e come si è fatto, nei mesi scorsi per il ponte di Sagrado. E, dulcis in fundo, la lettera di un’imprenditrice, Teresa Casonato, titolare di un esercizio pubblico con alloggio, lettera che inviata al primo cittadino il sei agosto attende ancora risposta. «La scelta effettuata – argomenta – è particolarmente lesiva degli interessi degli imprenditori della zona ed arreca danni economici sia agli stessi imprenditori sia ai residenti. Nel mio caso particolare verrà meno, nel periodo migliore, il turista di passaggio che era solito fermarsi e che, trovando il ponte sbarrato sarà costretto a prendere altre strade». Fin qui tutto nero su bianco; in merito a “sussurri e grida” riguardanti interventi anche sui piloni del ponte, i cittadini infine vorrebbero essere tranquillizzati. A.L.


Chiuso il ponte sull'Isonzo a Pieris Disagi in vista per gli automobilisti
È stato chiuso, da ieri, il ponte sull’Isonzo a Pieris, manufatto che dovrà essere completamente rinnovato e ristrutturato: per poter svolgere agevolmente i lavori, senza creare esagerati disagi, code e attese agli utenti della strada è stato scelto di chiudere il ponte fino al 2 ottobre. I lavori prevedono l’allargamento della carreggiata, già in parte cominciata, e il consolidamento dei piloni. Per passare da una sponda all’altra del fiume, che divide le province di Gorizia e di Udine e i territori della Bassa friulana e del Basso Isontino bisognerà servirsi di percorsi alternativi, che allungheranno il viaggio di circa 18 chilometri. Per i veicoli che convoglieranno all’incrocio tra la statale 14 e le provinciali 1 e 2, a pochi metri dal ponte, è prevista una deviazione in direzione Fogliano. Da lì si proseguirà per Sagrado, Villesse e Ruda. Chi percorrerà la statale 14 da Trieste in direzione Venezia, incontrerà la prima segnaletica di chiusura del ponte già a Monfalcone e dalla rotatoria vicina all’aeroporto sarà deviato verso l’imbocco dell’autostrada; di là proseguirà verso Fogliano. Al contrario, per chi arriva da Venezia, è prevista una deviazione all’incrocio con la 351 già all’altezza di Cervignano o successivamente ad altri incroci che si ricongiungono con la 351. Si potrà attraversare il fiume anche all’altezza di Savogna, attraverso la variante della statale 56 Udine-Gorizia. I mezzi pesanti, invece, saranno dirottati in autostrada. I percorsi alternativi sono stati individuati dal Comune di San Canzian in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Strade spa, che ha la gestione del tratto di strada interessato dai lavori. La decisione di chiudere completamente il ponte al traffico, inizialmente non prevista, è stata presa dalle amministrazioni comunali di San Canzian e Fiumicello di concerto con Fvg Strade spa, Anas e l’impresa Galiazzo srl (durante i giorni di chiusura del passaggio quest’ultima ha assicurato l’incremento dei turni di lavoro), per fare in modo che l’intervento si potesse concludere in tempi più brevi (a dicembre 2009 e non a primavera 2010) e che i disagi rimanessero minimi per gli automobilisti. D’accordo sulla chiusura anche i Comuni vicini, Ronchi dei Legionari e San Canzian. Infatti ha spiegato anche il sindaco di San Canzian, Silvia Caruso, lasciare il ponte aperto mentre si procedeva con i lavori avrebbe creato, paradossalmente, maggiori disagi e comunque, l’asfaltatura avrebbe richiesto comune la chiusura totale per alcuni giorni. (cri.vi.)


Chiuso il ponte sull'Isonzo Spuntano deviazioni fai da te
Pieris si svuota, mentre Isola Morosini va in tilt: è questo il risultato del primo giorno di chiusura del ponte sull’Isonzo. Ieri mattina intorno alle 8 il ponte che unisce Pieris a Fiumicello, il Basso Isontino con la Bassa Friulana e le province di Gorizia e Udine è stato completamente chiuso al traffico per permettere il proseguimento dei lavori di ristrutturazione. Fin dalle prime ore del mattino sono stati pochissimi i veicoli in circolazione sulla statale 14 e sulle provinciali 1 e 2, mentre il traffico a Isola Morosini è aumentato notevolmente.


Ponte chiuso, deviazione di 18 km
É stato chiuso, da ieri, il ponte sull’Isonzo a Pieris, manufatto che dovrà essere completamente rinnovato e ristrutturato: per poter svolgere agevolmente i lavori, senza creare esagerati disagi, code e attese agli utenti della strada è stato scelto di chiudere il ponte fino al 2 ottobre. I lavori prevedono l’allargamento della carreggiata, già in parte cominciata, e il consolidamento dei piloni. Per passare da una sponda all’altra del fiume, che divide le province di Gorizia e di Udine e i territori della Bassa friulana e del Basso Isontino bisognerà servirsi di percorsi alternativi, che allungheranno il viaggio di circa 18 chilometri. Per i veicoli che convoglieranno all’incrocio tra la statale 14 e le provinciali 1 e 2, a pochi metri dal ponte, è prevista una deviazione in direzione Fogliano. Da lì si proseguirà per Sagrado, Villesse e Ruda. Chi percorrerà la statale 14 da Trieste in direzione Venezia, incontrerà la prima segnaletica di chiusura del ponte già a Monfalcone e dalla rotatoria vicina all’aeroporto sarà deviato verso l’imbocco dell’autostrada; da lì proseguirà verso Fogliano. Al contrario, per chi arriva da Venezia, è prevista una deviazione all’incrocio con la 351 già all’altezza di Cervignano o successivamente ad altri incroci che si ricongiungono con la 351. Si potrà attraversare il fiume anche all’altezza di Savogna, attraverso la variante della statale 56 Udine-Gorizia. I mezzi pesanti saranno invece dirottati in autostrada. I percorsi alternativi sono stati individuati dal Comune di San Canzian in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Strade spa, che ha la gestione del tratto di strada interessato dai lavori. La decisione di chiudere completamente il ponte al traffico, inizialmente non prevista, è stata presa dalle amministrazioni comunali di San Canzian e Fiumicello di concerto con Fvg Strade spa, Anas e l’impresa Galiazzo srl (durante i giorni di chiusura del passaggio quest’ultima ha assicurato l’incremento dei turni di lavoro), per fare in modo che l’intervento si potesse concludere in tempi più brevi (a dicembre 2009 e non a primavera 2010) e che i disagi rimanessero minimi per gli automobilisti. D’accordo sulla chiusura anche i comuni vicini, Ronchi dei Legionari e San Canzian. Infatti ha spiegato anche il sindaco di San Canzian, Silvia Caruso, lasciare il ponte aperto mentre si procedeva con i lavori avrebbe creato, paradossalmente, maggiori disagi e comunque, l’asfaltatura avrebbe richiesto comune la chiusura totale per alcuni giorni. Cristina Visentini


Fiumicello, cambia la viabilità sulla statale
Semaforo verde per un intervento di riqualificazione del centro di Fiumicello, con particolare attenzione per via Gramsci e piazza Primo Maggio, sede della stazione delle autocorriere. Investimenti per rilanciare l’ex zona Cofi e farne un’area artigianale di riferimento per tutto il territorio, creando nuovi posti di lavoro. Prosecuzione dei lavori per migliorare le strutture scolastiche e sportive comunali. Ma soprattutto, una riforma della viabilità che investe in modo particolare la statale 14 per Trieste, con la creazione di una rotatoria all’altezza del semaforo del “Ragno d’Oro” e l’installazione di un semaforo per regolare il flusso viario nell’intersezione successiva, quella tra la statale 14 e le laterali via Trieste e via Cortona. Il piano delle priorità del vicesindaco di Fiumicello Claudio Pizzin, titolare di deleghe pesanti quali i lavori pubblici, l’urbanistica e l’edilizia privata, è imponente, e lascia intravedere una piccola rivoluzione per il paese. «Siamo già impegnati su diversi fronti - spiega Pizzin -. È in atto il progetto definitivo esecutivo per la sistemazione esterna della scuola di Papariano, con nuovi parcheggi e una viabilità migliorata. Stiamo per indire la gara per i lavori alla scuola di San Lorenzo e abbiamo approvato il progetto generale di adeguamento della rete fognaria a Papariano. Durante l’ultimo consiglio comunale è stata approvata la variante 14 del piano regolatore che riguarda l’ex zona Cofi, il vecchio magazzino ortofrutticolo: è nostra intenzione far decollare un piano per creare una nuova zona artigianale e aprire le porte a nuovi posti di lavoro per i cittadini di Fiumicello». Pizzin prosegue: “Vogliamo rifare il look al salotto centrale del paese, con la riqualificazione di via Gramsci, l’arteria principale di Fiumicello, per cui attendiamo buone nuove dagli enti superiori. Su piazza Primo Maggio agiremo stornando un contributo da 200mila euro che ci era stato inizialmente concesso per realizzare una rotatoria a San Lorenzo. Un’altra priorità è il rifacimento del parcheggio antistante la scuola primaria». Novità anche sulla viabilità. «La Friuli Venezia Giulia strade - spiega ancora Pizzin - ha approvato l’esecuzione di una rotatoria che dovrà regolare il traffico della statale 14 in corrispondenza con l’intersezione del Ragno d’oro. A fine 2010 il lavoro dovrebbe essere concluso. Abbiamo altresì sollecitato l’installazione di un semaforo per regolare il flusso viario nell’intersezione successiva, quella tra la statale 14 e le laterali via Trieste e via Cortona». Pizzin conclude: «Negli ultimi anni i terreni agricoli hanno subìto l’avanzata dell’urbanizzazione, che ha portato problemi a servizi, viabilità e fognature. Adesso basta. Abbiamo arrestato la cementificazione di Fiumicello, e stiamo lavorando per incentivare la sua vocazione agricola. Ripartiremo dal recupero del patrimonio esistente, con politiche improntate al rispetto della natura e al contenimento dei costi energetici». (gi. st.)


Fiumicello, zona sportiva nel mirino dei vandali
Segnaletica danneggiata. Cestini per le immondizie divelti. Mura lordate con scritte. Danneggiamenti vari. È lunga la lista degli atti vandalici che nell’ultimo mese hanno colpito con particolare insistenza la zona scolastico–sportiva di San Valentino, in pieno centro a Fiumicello. L’ultima moda, per dirla con il vicesindaco Claudio Pizzin, è rovesciare i portabiciclette e appoggiarli alle pensiline per usarli come scale, e salire sul tetto della palestra. Spesso sono bravate in piena regola, che alcuni giovani commettono senza pensare ai rischi che corrono. Ma se dovesse cadere l’improvvisata scaletta cosa succederebbe?. Secondo quanto riferito da alcuni cittadini, sono state prese di mira anche le griglie che proteggono i pluviali delle scuole, e negli scorsi giorni i muri dell’impianto di pattinaggio, appena pitturati, sono stati nuovamente imbrattati. A questo si aggiungono i danneggiamenti commessi ai danni di automobili parcheggiate nei pressi dell’area sportiva e agli impianti stessi, con la rottura di un quadro antincendio. Le istituzioni si sono mosse con sollecitudine, e gli amministratori, che già da tempo tengono sotto controllo la situazione, stanno intrattenendo contatti costanti con i tutori dell’ordine per risalire alla paternità dei gesti e capire come arginare un fenomeno che, pur non essendo violento, provoca un certo disagio per una comunità da sempre abituata a un clima sereno. Atti di vandalismo così continuativi non si sono mai verificati. Nei giorni scorsi i controlli sono stati intensificati, e si aspettano gli sviluppi delle indagini. L’area sportiva di Fiumicello è diventata, da qualche anno a questa parte, la valvola di sfogo per i giovani vandali del territorio. A inizio novembre 2007, ignoti avevano danneggiato la copertura del campo da tennis in via Pellis. Solo 48 ore prima, avevano proceduto alla devastazione del bocciodromo. Anche l’anno scorso era stato il periodo di Halloween a fare un brutto scherzo alla cittadinanza fiumicellese, quando vandali avevano visitato la sede della bocciofila di via Carnera a Fiumicello. Gli autori del blitz si erano presentati muniti di tronchese, avevano reciso il lucchetto del magazzino e prelevato spiccioli per qualche decina di euro e lattine di Coca Cola e Fanta. Grazie all’attenzione di amministratori e carabinieri, gli autori dei raid passati erano stati puntualmente identificati e denunciati. Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli e gli amministratori sono intenzionati ad andare fino in fondo per individuare i vandali che hanno portato scompiglio in una delle zone più frequentate del Comune. (gi. st.)


Ponte chiuso, a Fiumicello i residenti protestano
Disagi anche per coloro che utilizzano i mezzi pubblici che hanno soppresso le fermate I cittadini di Fiumicello insorgono per la recente chiusura del ponte sull'Isonzo a Pieris, decisa dalle amministrazioni comunali di San Canzian e Fiumicello, di concerto con Fvg Strade e Anas, per permettere il completamento di alcuni interventi, che consentiranno l'allargamento della carreggiata. «La situazione è preoccupante - lamenta Alessandra Puntin -, Papariano è isolata in quanto gli autobus di linea hanno soppresso le fermate con notevoli disagi per gli anziani o per quelle persone, che non dispongono di un mezzo di trasporto. Inoltre le attività commerciali risultano gravemente danneggiate dalla situazione perché la gente ha difficoltà a raggiungere i nostri negozi. Come se non bastasse, nonostante le promesse, il ritmo con il quale vengono portati avanti i lavori è decisamente lento. La ditta incaricata ieri non ha lavorato per tutto il giorno, quando invece dovrebbero operare a ciclo continuato al fine di diminuire i tempi di esecuzione». E sono molti i cittadini che, anche attraverso il sito www.flumisel.it, non nascondono la loro preoccupazione per una situazione che sta mettendo a dura prova le attività commerciali dell'intero paese. «L'amministrazione comunale non ha comunicato per tempo ai cittadini la decisione di chiudere il ponte - spiega Teresa Casonato, proprietaria di Villa Lorena - eppure questa situazione incide pesantemente sulla nostra vita quotidiana». Fino al prossimo 2 ottobre, per passare da una sponda all’altra del fiume, che divide le province di Gorizia e di Udine bisognerà servirsi di percorsi alternativi. Per i veicoli che arriveranno all’incrocio tra la statale 14 e le provinciali 1 e 2 è prevista una deviazione in direzione Fogliano. Chi percorrerà la statale 14 in direzione Venezia, incontrerà la prima segnaletica di chiusura del ponte già a Monfalcone e sarà deviato verso l’imbocco dell’autostrada per poi proseguire verso Fogliano e Sagrado. Per chi arriva da Venezia, invece, è prevista una deviazione all’incrocio con la 351 all’altezza di Cervignano in direzione di Ruda e Villesse. Giunti a Villesse i mezzi pesanti dovranno imboccare l’autostrada A4. Da Fiumicello, infine, sarà possibile raggiungere Pieris percorrendo la provinciale 19. (e.m.)